Acqua potabile venduta come medicina, indagato un 54enne leccese.

Si tratta del legale rappresentante della Setthim SA, società con sede a Bioggio in Svizzera. La denuncia è partita da Milano, dove un anziano ha raccontato l'inganno

Acqua potabile venduta come medicina, indagato un 54enne leccese.

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Normale acqua potabile venduta come acqua terapeutica e acquistabile on line per quasi 2 euro a bottiglia. Deve rispondere di frode in commercio un 54enne di origine leccese ma residente in Svizzera, indagato dalla procura di Milano in qualità di legale rappresentante di Setthim SA, società con sede a Bioggio. Si tratta dell’imprenditore Giuseppe Anguilla, da tempo residente in Svizzera, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Milano a seguito di un'attività investigativa eseguita negli ultimi mesi. La vicenda nasce a seguito della denuncia sporta da un uomo di 82 anni. L’anziano, lo scorso 27 marzo, si è infatti presentato presso gli uffici dell’Agenzia di tutela della salute della Città metropolitana di Milano e ha raccontato di aver comperato delle confezioni di “Acquauro”, questo il nome del prodotto messo in commercio, su suggerimento del suo urologo di fiducia. Quest'ultimo avrebbe espressamente indicato in quell'acqua una valida cura e misura preventiva contro distrubi renali e urologici. L’anziano ha lamentato il costo delle bottiglie, ordinabili soltanto al numero verde con una richiesta di un minimo di 4 confezioni da sei bottiglie, per un totale di 42 euro. Il sapore però, sempre a detta dell’anziano, era simile a quella del rubinetto di casa. “Acquauro” sarebbe stata messa in commercio come prodotto poco mineralizzato e povero di sodio e in grado di stimolare la diuresi, prevenire la formazione di calcoli. Sul depliant, anche precisi consigli sul dosaggio: “bere almeno due bicchieri al giorno per risolvere il tuo problema: coliche renali e/o infezioni allevie urinarie". La giudice per le indagini preliminari (gip) Anna Calabi, su richiesta del pubblico ministero (pm) Mauro Clerici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha disposto il sequestro preventivo dei lotti di AquaUro e AquaEndo, «realizzate con le acque in esubero dello stabilimento Fonti di Vinadio spa prive di effettive indicazioni terapeutiche accompagnandole con depliant pubblicitari, distribuiti tramite medici urologi ed endocrinologi, in cui venivano esaltate sedicenti proprietà curative». Acque indicate per specifiche patologie e messe in vendita on line con indicazione di «acque terapeutiche».

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