Aggrappato ad una boa in mare per 12 giorni: incredibile avventura nella Manica per un canoista britannico

Aggrappato ad una boa in mare per 12 giorni: incredibile avventura nella Manica per un canoista britannico

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L’avventura vissuta da un canoista lo scorso 15 ottobre ha davvero dell’incredibile. Dopo che il suo kayak gonfiabile si è ribaltato a diverse miglia a ovest della costa francese, in una rotta marittima dello Stretto di Dover, noto anche come Pas de Calais, un 28enne britannico partito da Dover, è riuscito a sopravvivere rimanendo aggrappato ad una boa per 12 giorni. Oltre alla straordinaria forza di volontà, ha giocato un ruolo cruciale anche la fortuna, perché l’uomo è stato ritrovato sano e salvo, esausto, ipotermico e coperto di lividi. La mattina del 15 ottobre, il canoista è caduto in acqua, senza giubbotto di salvataggio. Poche ore dopo, ha notato una piccola macchia verso l’orizzonte e ha deciso di fidarsi del suo istinto, incominciando a nuotare in quella direzione. Fortunatamente, quello che aveva notato sarebbe presto diventata la sua salvezza: una boa segnaletica. Si è aggrappato ad essa e alla sua vita, salendoci e rimanendovi per giorni. L’uomo britannico è stato salvato dal peschereccio olandese Madelaine. Il capitano, Teunis de Boer, ha detto di aver visto per caso il canoista sventolare freneticamente con le braccia mentre la sua nave passava accanto alla boa Colbart Nord quando improvvisamente ha visto qualcosa che si muoveva su di essa. "Era chiaramente in pericolo", ha detto il capitano ai media olandesi. "Ho preso il binocolo e ho visto un giovane in costume da bagno che ci salutava come un matto", ha detto al sito web De Telegraaf. Hanno lanciato un salvagente e lo hanno trascinato a bordo. "Era coperto di lividi e ha spiegato che era sopravvissuto mangiando le cozze raschiate dalla boa e piccoli granchi e alghe", ha detto De Boer all'emittente pubblica NOS. Era disidratato e soffriva di ipotermia, quindi l'equipaggio lo avvolto in coperte. Un elicottero della guardia costiera francese si è subito recato sul posto e ha portato il britannico in ospedale nella vicina Boulogne. Ciò che è meno chiaro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quanto tempo è sopravvissuto aggrappandosi alla boa. Il capitano del peschereccio ha detto che l'uomo aveva detto loro di aver lasciato Dover nel suo kayak il 15 ottobre, 12 giorni prima di essere trovato. In un comunicato, il prefetto marittimo francese per la Manica e il Mare del Nord ha affermato, tuttavia, di aver lasciato Dover circa 48 ore prima. La prefettura ha avvertito chi intende attraversare la Manica dei rischi connessi a tale impresa, sottolineando che le condizioni sono spesso molto pericolose e che ogni giorno vi transitano oltre 400 navi mercantili.

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