Allerta epatite A e norovirus GI, GLI per frutti di bosco congelati, ritirati dal mercato italiano
Lo comunica il ministero della Salute elencando la lista dei prodotti ritirati e avverte di non consumarli
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Maxi richiamo di frutti di bosco congelati. Il ministero della Salute, domenica 7 aprile 2024, ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, a tutela della salute dei consumatori, il richiamo da parte del produttore il ritiro dagli scaffali dei supermercati e dei negozi, dei frutti di bosco congelati per rischio microbiologico. Motivo del richiamo? Possibile presenza di Norovirus GI, GLI e Virus dell’Epatite A, nei lotti 02AUIE, 03AUIE, 17MTIE del “Misto Di Bosco”, a marchio Versilfood, con data di scadenza minima rispettivamente del 30/12/2025 e del 30/10/2025 venduti in confezioni sottovuoto da 1000 grammi. Altro prodotto interessato dal richiamo sono i “Frutti di Bosco” a marchio Cuor di Scelta, lotti 02AUSB, 16MT5B e 21NT5B con scadenza rispettivamente del 30/12/2025 e 30/11/2025 venduti in confezioni da 450 grammi e commercializzati dalla ditta MAXI DI. Tutti i lotti dei frutti di bosco congelati interessati dal richiamo precauzionale sono stati prodotti dall’azienda Versilfood | Versilfungo S.p.A., nello stabilimento di Camaiore, in provincia di Lucca, alla via dei Ghivizzani, 84. Il Ministero della Salute nel frattempo ha attivato il Sistema di allerta europeo diffondendo la notizia in rete. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il prodotto con il marchio e il lotto di confezionamento indicato e a restituirlo al punto vendita o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Ricordiamo che il consumo di frutti di bosco crudi negli ultimi anni ha provocato migliaia di casi di norovirus e di epatite A in Italia e non solo. Prima della pandemia i casi di contaminazioni da norovirus attraverso i frutti di bosco erano in aumento sia in Europa che nel resto del mondo. Il problema è che sia il norovirus che l’epatite circolano anche attraverso altri cibi crudi e comportamenti poco igienici.