Australia, squalo attacca una donna sul kayak

Turista di 57 anni in condizioni gravi ma stabili

Australia, squalo attacca una donna sul kayak

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Mani Zhang, 57 anni, voleva semplicemente rinfrescarsi nell'acqua fresca e sfuggire al caldo ritenendo sicura la spiaggia isolata e non sorvegliata di Gunyah a Bundeena, in Australia, quando è stata sorpresa da uno squalo che si è schiantato contro il suo kayak. Nel giro di pochi istanti il ​​mare è diventato di un rosso intenso. Quella che il 7 marzo 2025 era iniziata come una semplice vacanza al mare si è trasformata in una lotta per la sopravvivenza per Mani Zhang. All'improvviso il sangue si è diffuso intorno a lei e non è stata più in grado di muoversi: uno squalo le aveva afferrato una gamba. Lei stessa definisce un miracolo il fatto di essere ancora viva. D'istinto, ha chiamato aiuto e, nel mezzo dell'orrore, ha avuto un momento di fortuna: in quel tratto di spiaggia altrimenti deserto c'era effettivamente qualcuno, come ha raccontato in seguito, che senza esitazioni si è tuffato in mare con il suo paddleboard per salvare la donna. Le sue ferite erano gravi e la sua perdita di sangue era ingente. L'attacco dello squalo ha fatto perdere a Zhang così tanto sangue che è stato necessario inviare ulteriori scorte di sangue in aereo. Un intervento chirurgico d'urgenza non solo le ha salvato la vita, ma ha anche permesso di salvarle la gamba. Tuttavia, il recupero completo richiederà ancora del tempo. Un attacco di squalo a un kayaker, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un evento raro, ma possibile, che può verificarsi in diverse aree del mondo. I kayaker sono stati vittime di attacchi di squali in diversi oceani e mari. Le statistiche globali indicano che le probabilità di essere attaccati da uno squalo sono molto basse, ma non nulle. Non esiste ancora un parere univoco tra gli esperti sulle cause esatte degli attacchi degli squali. Tuttavia li stessi concordano su un punto: gli esseri umani non sono una fonte di cibo naturale per gli squali. Tali attacchi sono probabilmente il frutto di un errore di identità da parte dei predatori marini.

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