Boston: aereo colpisce stormo di uccelli durante il decollo fa dietrofront
Un aeromobile American Airlines in partenza ha colpito alcuni volatili, riuscendo comunque a decollare. I tecnici hanno dovuto ripulire l'asfalto dai resti, costringendo quattro piloti a volare attorno allo scalo in attesa dell'ok dalla torre di controllo per l'atterraggio
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Un volo American Airlines in partenza sabato 24 novembre alle 07:40 da Boston e diretto a Miami è stato costretto a rientrare all'aeroporto internazionale di Boston Logan, subito dopo il decollo, dopo aver subito un "bird strike". In sostanza è stato investito da alcuni uccelli. Fortunatamente, non c'è stata alcuna conseguenza per i 172 passeggeri e per i 6 membri dell'equipaggio del Boeing 737. Lo rende noto la "The Federal Aviation Administration" precisando che "l'aereo ha eseguito una procedura di rientro sulla pista per le opportune verifiche tecniche" dopo l'ingresso di alcuni volatili nel motore destro. Tutti i 172 passeggeri - informa l'aeroporto - sono stati riprotetti su altro volo operato da American Airlines ". L’urto tra uccelli e aerei non è affatto un evento raro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, mentre i casi drammatici come quelli del volo 1549 raccontato nel film sono più unici che rari. Gli aerei sono progettati per resistere all’impatto anche di grossi uccelli: ali, motori, finestrini sono testati con un cannone pneumatico che “spara” polli congelati nelle parti più delicate dell’aeroplano per verificare che l’aereo non abbia danni. Altrimenti sarebbe una vera strage, e non solo di sfortunati pennuti. In Italia, su quasi 1300 “bird strike”, 933 sono avvenute a quote “da drone”, 300 piedi (circa 100 metri di quota) e l’aereo ha registrato qualche danno solo in 37 occasioni, anche se 92 incidenti sono stati impatti multipli con uno stormo. Inutile dire che a farne le spese è sempre stato il povero uccello, non ci sono stati feriti e mai. L’apparato più resistente è il finestrino, che non è mai stato danneggiato, tutt’al più lo si è dovuto ripulire. I più delicati i motori, che hanno riportato qualche danno in dieci incidenti (su 42), e il muso, che si è ammaccato 12 volte su 111 incidenti.