Cerotti alla nicotina per smettere di fumare sono dannosi in gravidanza
Lo dice uno studio americano pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Physiology. Gli esperti consigliano a tutte le donne incinte di evitare l’uso di sigarette elettroniche e di cerotti con nicotina
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Le patch che milioni di fumatori utilizzano per perdere l’assuefazione al fumo non hanno alcun beneficio duraturo e possono essere dannosi per la salute. Il pericolo della cosiddetta sindrome della morte improvvisa infantile (SIDS), infatti, secondo un nuovo studio effettuato presso la U.S. Geisel School of Medicine at Dartmouth, negli USA, e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Physiology, a differenza di ciò che si è finora pensato, è stato invece recentemente associato all’uso di cerotti alla nicotina e sigarette elettroniche da parte delle neomamme durante i nove mesi di gravidanza. Anche se le cause della sindrome sono attualmente sconosciute, la ricerca mette in luce un legame tra il possibile decesso improvviso del lattante e l’uso di questi accessori comunemente impiegati per abbandonare il vizio del fumo. L’esperimento è stato effettuato in laboratorio su un campione di ratti, esposti alla nicotina prima della nascita, e testati per i livelli di ossigeno subito dopo il parto. In alcuni piccoli gli scienziati hanno rilevato un deficit di serotonina, il neurotrasmettitore associato ai disturbi che affliggono l’umore, come la depressione. Tuttavia la serotonina gioca un ruolo assai importante anche nella regolazione della respirazione, e si pensa che sia in grado di stimolare un fenomeno noto come auto-resurrezione, una risposta automatica da parte del sistema nervoso che causa all’organismo di ritrovare l’aria nel caso in cui manchi l’ossigeno. I livelli di serotonina delle cavie dipendevano dall’alimentazione: alla metà di essi era stata data una dieta ricca di triptofani (aminoacidi convertiti in serotonina), all’altra metà solo il 50%. Secondo i risultati, i ratti ai quali era stato indotto un deficit di serotonina manifestavano un’abilità inferiore di rispondere alla mancanza di ossigeno a seguito dell’esposizione alla nicotina. I ricercatori ritengono che lo stesso problema possa presentarsi nei bambini che, durante la gravidanza della madre, vengono esposti alla nicotina attraverso i cerotti e i vapori. «Geneticamente, le similitudini tra i ratti e gli umani sono numerose, ma sono tantissime anche le differenze», dicono gli esperti dell’NHS (gli ospedali pubblici della Gran Bretagna, National Health Service) riguardo allo studio. «Certo, i cerotti e le sigarette elettroniche durante la gravidanza sono sempre meno nocivi del fumo di tabacco, sia per le madri che per il bambino, ma idealmente è meglio evitare qualsiasi fonte di nicotina quando si è in dolce attesa». Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta di un ulteriore dato che conferma le incertezze circa i possibili rischi connessi all’utilizzo di questi prodotti. Pertanto sarebbe auspicabile che le autorità sanitarie europee e nazionali procedano con verifiche celeri circa l’insussistenza di pericoli per la salute.