Crisi economica: come al solito colpite le fasce più deboli e tra questi anche la salute dei bambini italiani
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La crisi e crisi e a pagarne maggiormente gli effetti sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione giacché ad essere colpito dalla scure dei tagli dello Stato e di riflesso delle regioni e degli enti locali è il sistema di Welfare che sino ad oggi era riuscito a garantire, tutto sommato maggiore equità sociale e più protezione per i più deboli.
Tra i soggetti maggiormente colpiti non solo gli anziani cui la pensione sociale non è sufficiente neanche per arrivare alla seconda settimana del mese ma anche i bambini. A peggiorare secondo gli indici di rilevazione nazionali sono, infatti, le condizioni generali legate a igiene e alimentazione e già si osserva un trend di crescita per alcune malattie infettive, mentre si riducono i servizi di assistenza per i piccoli con malattie croniche.
Non sono parole che nascono da un’osservazione non scientifica della società, ma tali assunti scaturiscono da quello che è da considerarsi un vero e proprio appello alle istituzioni lanciato dai pediatri riuniti a Bologna nel recente Congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip). È su questo Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” sottolinea che non possiamo essere d’accordo: non devono essere i bambini a pagare il prezzo della crisi.
È vero che al momento nessuno può o forse vuole diffondere cifre ufficiali, ma i pediatri sono una voce attendibile di quello che sta accadendo sul territorio.
La questione è davvero allarmante se il presidente SIP Giovanni Corsello ha testualmente affermato: "Il primo fenomeno che stiamo osservando è che sempre di più i bimbi vengono alimentati con prodotti non adatti a loro, e comunque non per l&\#39;infanzia, a partire dall&\#39;uso del latte vaccino sin dai primi mesi di vita proprio per il suo costo inferiore".
Ancora più preoccupante è un ulteriore campanello d’allarme rilevato dagli specialisti in materia che riguarda il trend di crescita, in alcune regioni italiane, per certe malattie infettive. La conseguenza di tanto è da riferirsi anche al " ridotto ricorso alle vaccinazioni a pagamento in alcune realtà, come quelle per la meningite e il virus Hpv", ha sempre riferito il dott. Giovanni Corsello, oltreché, aggiungiamo noi dello “Sportello dei Diritti”, da un globale peggioramento delle condizioni igieniche delle famiglie italiane
La crisi ha portato non solo ad una "riduzione del 20-40% degli accessi agli ambulatori, anche pediatrici, con pagamento del ticket" ma anche ad un aggravamento delle condizioni generali dei piccoli con malattie croniche: "Con la crisi - avverte il presidente Sip - si riducono i servizi di assistenza e ci possono essere maggiori problemi nella fornitura dei cosiddetti farmaci &\#39;orfani&\#39; per la cura delle malattie rare, spesso medicinali molto costosi".
Se ha “soffrire” è la globalità dei bambini le cui famiglie sono in maggiore difficoltà con un trend in pericolosa crescita, a subire ancora di più la crisi ed i conseguenti tagli alla sanità sono proprio i bambini più fragili.
Un grido d’allarme cui le istituzioni, sottolineano dallo “Sportello dei Diritti”, non possono più restare sorde, perché il prezzo di tutto ciò dev’essere pagato da chi la crisi l’ha determinata, ossia i poteri finanziari, e non il sistema del Welfare che sino ad oggi ha garantito un miglioramento delle condizioni del benessere generale ma soprattutto la coesione sociale nel Paese.