Cumuli di immondizia "casalinga" abbandonati a Lecce, ecco uno dei punti 'neri'. Non si riesce a ridimensionare il fenomeno dell'abbandono e la città ne paga le conseguenze
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Se un forestiero dovesse passare in via Scrimieri a Lecce vicino lo Stadio, non troverebbe sicuramente il migliore dei biglietti da visita. Tutto il ciglio della strada dell'area verde, cioè di fronte all'immobili confinanti con lo Stadio, trasformato in una discarica a cielo aperto. Una situazione che non solo arreca un evidente danno all’immagine della città, ma anche all’ambiente ed alla salute pubblica. Tutta l'area alla periferia di Lecce, infatti, sembra un punto di raccolta della Monteco, azienda che gestisce la nettezza urbana, con sacchetti, vecchi pc, vetro plastica e nell'aria la puzza dei miasmi dell' immondizia. Nel valzer di colpe fra chi non vigila a dovere e chi abbandona o smaltisce i rifiuti illegalmente, Lecce paga in termini economici, almeno per ora, il risultato di tutto questo. Oltre al persistere dello stato di permanente abbandono delle Nostre Periferie,dunque, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'abbandono dell'immondizia "casalinga" dimostra che il passaggio alla raccolta differenziata attraverso il servizio porta a porta, ha reso manifesto da una parte l’inesistente senso civico di troppi residenti che utilizzano le campagne dell'immediata periferia della città come discarica e dall'altra situazioni di irregolarità per quanto riguarda il versamento della tassa sui rifiuti, che deve essere esibita al momento del ritiro del kit per la raccolta domestica. Per quanto riguarda i controlli, il personale di polizia locale impegnato nelle verifiche, composto da quattro unità, dovrebbe essere potenziato sottraendo uomini specializzati all'odioso servizio delle multe ai veicoli per le quali sovente abbiamo segnalato la scarsa tolleranza anche verso soggetti deboli come i disabili.