Diritti negati: giudice riapre caso della strega decapitata e bruciata 300 anni fa?. Maria Bertoletti Toldini, detta Toldina, era stata pubblicamente decapitata e bruciata durante uno degli ultimi processi per stregoneria della città nel 1716. Il sindaco
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La strega è tornata ma da innocente. Quasi trecento anni fa una donna italiana fu condannata per infanticidio e stregoneria, decapitata e bruciata. Si chiamava Maria Bertoletti Toldini, detta Toldina. E oggi Christian Perenzoni, il sindaco del comune italiano di Brentonico, in provincia di Trento, dove avvenne lo scempio, non solo intende chiedere scusa, ma addirittura sollecitare ufficialmente la magistratura a rifare il processo. La decisione, dopo essere stata affrontata dal consiglio comunale ed essere finita sulla stampa locale, ha fatto il giro del mondo, arrivando anche sulle pagine di autorevoli media stranieri, come il britannico Guardian, incantando con la sua storia l'Inghilterra e oggi anche gli Stati Uniti. Stando alle fonti documentarie, Toldina venne accusata, tra l'altro, di aver ucciso tre bambini, uno dei quali gettato in una pentola contenente formaggio bollente. Ancora, fu accusata di un' altra lunga serie di reati: dalle lesioni personali, dai danneggiamenti alla sodomia fino alla blasfemia, apostasia, idolatria, sacrilegio e adulterio. Quindi l'arresto, il processo sommario e la brutale sentenza capitale. Uno storico locale, però, ha scoperto in questi anni documenti che potrebbero scagionare la Toldina. Per lo meno gli elementi utili a riaprire il processo. Di qui la battaglia del Comune di Brentonico, che chiederà al Tribunale di Trento di riaprire un fascicolo per dimostrare a tutti e una volta per sempre l'innocenza della strega. Toldina era stata accusata di crimini di stregoneria da quando aveva 13 anni ed alla fine fu giustiziata per crimini all'età di 60, secondo The Guardian. Se dovesse la magistratura acconsentire a rifare il processo, comunque non sarà una giuria ecclesiastica a porre fine a questioni inquietanti come la stregoneria, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ma sarà un vero processo, con veri giudici, veri avvocati e vere perizie che consentiranno alla malcapitata di essere definitivamente riabilitata di fronte alla Storia.