E' emergenza costi sociali milionari da dipendenza dal gioco. Per la prima volta uno studio condotto dall'Università di Neuchâtel ha tenuto conto dell'impatto di questa dipendenza sulla qualità di vita.
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Il mercato dei giochi leciti nel nostro Paese è in continua espansione ed è tra i più fiorenti al mondo: i motori del settore sono le lotterie tradizionali e istantanee (tipo gratta e vinci) la cui raccolta è cresciuta del 193,2%, le scommesse sportive a quota fissa con un aumento del 55,1% ed il Bingo con un incremento del 24,1% (Rapporto Eurispes). Negli ultimi sette anni la spesa degli Italiani per il gioco lecito è passata dai 20 miliardi di Euro del 2004 ai 50 miliardi di Euro nel 2011.
Se, da una parte, si possono calcolare i benefici economici per lo Stato sottoforma di introiti fiscali,
non è stato tenuto conto delle turbe psichiatriche spesso associate alla dipendenza dal gioco.
Lo rivela uno studio condotto dall&\#39;Università di Neuchâtel in collaborazione con il Centro del gioco eccessivo di Losanna, che per la prima volta ha tenuto conto dell&\#39;impatto di questa dipendenza sulla qualità di vita.
Altro costo sociale è rappresentato dal fardello sopportato dallo stesso giocatore, dai suoi familiari e dal resto della popolazione. Esso comprende i costi medici diretti, la diminuzione delle performance sul lavoro (costo indiretto) e la perdita della qualità di vita (costo umano). Il gioco eccessivo comporta infine una degradazione della qualità di vita dei giocatori e dei loro familiari. Inoltre il gioco morboso è spesso associato al consumo di sostanze quali tabacco, alcol, cannabis nonché ad un utilizzo problematico di internet. Le categorie maggiormente a rischio sono i maschi, gli apprendisti e i giovani. Ma le problematiche del gioco d’azzardo patologico non interessano soltanto il giocatore e la sua famiglia: esso coinvolge anche la comunità locale con un forte impatto socio-economico (ricorso all’usura, microilleciti, perdita del posto di lavoro, impoverimento, ecc.).
Il gioco d’azzardo, inoltre è oramai considerato una patologia vera e propria, che verrà curata presso ogni Asl del territorio. Il nome scientifico della malattia è ludopatia, appunto “dipendenza da gioco d’azzardo”, e il numero delle persone che ne soffrono è sempre in aumento, anche nel nostro Paese.
Per Giovanni D&\#39;Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è necessario informare le famiglie: i genitori considerano raramente, o mai, che i giochi di denaro rappresentano un comportamento a rischio. Sono moltissimi coloro che diventano “dipendenti dal gioco” e che per questo mettono in discussione le loro vite, i loro affetti e il loro futuro, coinvolgendo le famiglie in un vero baratro. La situazione rappresenta una tale emergenza tanto da mettere in allerta anche le più alte cariche dello Stato.