È iniziato il Ramadan
Tra venerdì 20 luglio e sabato 21 in tutti i paesi musulmani del mondo è iniziato il Ramadan, che finirà intorno al 19 agosto. Il Ramadan è un mese sacro per i musulmani, il mese del digiuno, e rispettarlo è uno dei "cinque pilastri dell'Islam": i precetti fondamentali e obbligatori per ogni musulmano. È un mese di purificazione, per alcuni aspetti simile alla Quaresima per la religione cristiana. In tutto il mondo si calcola che siano 1 miliardo e 200 milioni i fedeli musulmani che saranno coinvolti dal Ramadan.
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Il Ramadan detto anche il Digiuno è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell&\#39;anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. La parola, in arabo, significa "mese caldo", il che fa ritenere che un tempo (quando i mesi erano legati al ciclo solare) esso fosse un mese estivo.
Il Ramadan, per la rigorosa osservanza del digiuno diurno che ostacola il lavoro e per il carattere festivo delle sue notti, costituisce un periodo eccezionale dell&\#39;anno per i fedeli islamici in tutti i paesi a maggioranza musulmana: la sua sacralità è fondata sulla tradizione già fissata nel Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall&\#39;arcangelo Gabriele. In origine, il mese di Ramadan era, come il suo nome stesso (il &\#39;torrido&\#39;) mostra, un mese estivo; ma successivamente Maometto stesso adottò un calendario puramente lunare di dodici mesi che, perciò, cambia posizione anno per anno.
Il digiuno (sawm) durante tale mese costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell&\#39;Islam e chi ne negasse l&\#39;obbligatorietà sarebbe kfir, colpevole cioè di empietà massima e dirimente dalla condizione di musulmano. In alcuni paesi a maggioranza islamica il mancato rispetto del digiuno è sanzionato penalmente.
Nel corso del mese di Ramadan infatti i musulmani praticanti debbono astenersi - dall&\#39;alba al tramonto - dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Chi è impossibilitato a digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente.
Dal momento che lo scopo del devoto è quello di purificarsi da tutto quello che di materiale esiste nel mondo corrotto e corruttibile, e dal momento che ogni ingestione gradevole è considerata corruzione del corpo e dell&\#39;anima, è vietato anche fumare e, secondo alcuni, profumarsi perché in entrambe le azioni s&\#39;ingerirebbero sostanze estranee e da entrambe le azioni si trarrebbe un godimento illecito che distoglierebbe dagli aspetti penitenziali cui mira l&\#39;istituzione. L&\#39;ingestione involontaria di cibi, di sostanze liquide o gassose non costituisce comunque rottura di digiuno.
Vale la pena però sottolineare che l&\#39;uso del profumo nel corso del digiuno è ammesso da una parte dei dotti musulmani che vietano esplicitamente solo l&\#39;inalazione di incenso. Il motivo di questa relativa tolleranza sta forse nel fatto che il profeta Maometto amava molto i profumi e ne faceva abbondante uso per il fastidio che egli provava per i cattivi odori, tanto da vietare a chi avesse mangiato aglio o cipolla di partecipare alla preghiera collettiva del mezzodì di venerdì in moschea.
In occasione del Ramadan è anche richiesto di evitare di abbandonarsi all&\#39;ira.
Per alcuni dotti dello Sciismo, come ad esempio Najm al-Dn al-Muhaqqiq al-Hill, invece, se il fumo e il profumo non costituiscono violazione dell&\#39;obbligo, in caso di rapporti carnali, la prima violazione dell&\#39;obbligo di astensione nel corso del digiuno comporterebbe la fustigazione e, in caso di recidiva, addirittura la pena di morte. Quest&\#39;opinione rimane nella quasi totalità dei casi non applicata nei fatti.
Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare ma lo possono rimandare.
Quando tramonta il sole il digiuno viene rotto. La tradizione vuole che si debba mangiare un dattero perché così faceva il Profeta. In alternativa si può bere un bicchiere d&\#39;acqua.
Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell&\#39;anno solare), il mese di Ramadan di anno in anno cade in un momento differente dell&\#39;anno solare, e quindi man mano cade in una stagione diversa.
Il significato spirituale del digiuno è stato analizzato da molti teologi. Si attribuisce ad esempio al digiuno la dote di insegnare all&\#39;uomo l&\#39;autodisciplina, l&\#39;appartenenza ad una comunità, la pazienza e l&\#39;amore per Dio. Un&\#39;altra interpretazione è che il digiuno e l&\#39;astinenza sessuale per un mese intero ricordi al praticante le privazioni dei poveri e quindi lo invogli a versare la zakat (la tassa coranica verso i diseredati).
Varie le ricorrenze del mese festeggiate o commemorate dai musulmani. Il giorno 6 infatti sarebbe nato il nipote di Maometto, al-Husayn ibn ‘Al. Il giorno 10 sarebbe morta la prima moglie del Profeta, Khadja bint Khuwaylid. Il giorno 17 sarebbe stata vinta la battaglia di Badr. Il giorno 19 sarebbe stata conquistata dai musulmani la città di Mecca. Il 21 sarebbero morti ‘Al ibn Ab Tlib e il suo discendente, l&\#39;imam sciita ‘Al al-Rid.
Al termine del ramadan, viene celebrato lo Id al-fitr ("festa della interruzione del digiuno"), detta anche la "festa piccola" (id al-saghir).