E' successo ancora! Una studentessa muore dopo aver mangiato un biscotto al cioccolato

La giovane 19enne è morta dopo aver subito uno shock allergico causato dal consumo di un biscotto. Nonostante le cure è deceduta. Lo Sportello dei Diritti: “Ogni anno in Italia ancora circa 40 casi fatali di shock, ecco cosa sono le allergie alimentari e come riconoscerle”

E' successo ancora! Una studentessa muore dopo aver mangiato un biscotto al cioccolato

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Inaudito, intollerabile e inaccettabile morire a 19 per una reazione allergica grave per un dolce. Un biscotto al cioccolato, infatti, ha causato la tragedia alla Maranatha Baptist University nel Wisconsin, negli USA. La studentessa diciannovenne Hannah G. ha subito uno shock allergico mortale dopo aver mangiato una galletta. La giovane donna, che soffriva di gravi allergie, non era a conoscenza di un ingrediente. L'incidente è avvenuto il 4 novembre quando Hannah ha provato inconsapevolmente un brownie nel campus universitario. I brownies, preparati con farina di arachidi senza glutine, sono stati distribuiti da un amico che non era a conoscenza dell'allergia alle arachidi della studentessa. Questo piccolo dettaglio si è rivelato pericoloso per la vita della giovane. Dopo il primo morso ha avvertito i tipici sintomi dell'allergia: nausea, prurito e gonfiore nella zona della bocca. Un farmaco somministrato rapidamente inizialmente portò sollievo ad Hannah. Ma poco tempo dopo le sue condizioni sono peggiorarate drammaticamente: il dolore aumentava e aveva difficoltà a respirare. L'uso di un EpiPen da parte della madre dello studente è arrivato troppo tardi; Hannah era già priva di sensi. Il cuore della diciannovenne si è fermato per quattro minuti prima che arrivassero i paramedici e iniziassero la rianimazione. Al Froedtert Hospital di Wauwatosa, dove alla fine è stata ricoverata, i test hanno mostrato che il suo polmone era collassato. Il trasporto è stato ritardato a causa del maltempo poiché non era disponibile alcun elicottero. Durante il viaggio, Hannah ha avuto convulsioni e alla fine è stata messa in coma medico in ospedale. I rapporti hanno mostrato immagini della ragazza su macchine di supporto vitale. Tragicamente, anche nei giorni successivi non si è visto alcun miglioramento. I medici hanno informato la famiglia che la maggior parte del cervello di Hannah era stata danneggiata irreparabilmente. È morta il 10 novembre. I suoi organi sono stati donati dopo la sua morte e potrebbero dare ad altre persone una nuova possibilità di vita. Di allergia alimentare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è affetto il 2 - 4% della popolazione adulta e il 6 - 8% dei bambini nei primi anni di vita. Si tratta di una reazione immunologica verso proteine alimentari normalmente tollerate, chiamate allergeni. Coinvolge le IgE, anticorpi specifici della reazione allergica, e può presentarsi con sintomi lievi o gravi. Lo shock anafilattico è la più grave delle reazioni allergiche: è rapida e in pochi minuti può portare al decesso. Avviene perché l’organismo entra in contatto con l’allergene, che può essere una proteina alimentare. Gli anticorpi specifici lo riconoscono e attivano una reazione con sintomi caratteristici, orticaria e prurito, che si associano a manifestazioni in altri organi e apparati, come insufficienza respiratoria, rinite ostruttiva, sintomi gastro intestinali, vomito e diarrea. Nei casi più gravi coinvolge anche il sistema cardiocircolatorio. L’anafilassi avviene proprio perché sono coinvolti più apparati e sistemi. Può essere mortale se l’insufficienza respiratoria non viene trattata o risolta o se la pressione scende talmente che il cuore non riesce più a effettuare il pompaggio del sangue. Per questo è importante posizionare il paziente in posizione supina. I sintomi che devono mettere in allarme sono il prurito, ai palmi delle mani e dei piedi o ai genitali, l’orticaria, l’abbassamento della pressione, le vertigini e il senso di svenimento, l’edema della glottide e l’impossibilità a respirare. Sono sintomi che si possono verificare rapidamente. Dal 2014 il regolamento impone ai ristoratori di segnalare gli allergeni nel menu, ma spesso questo obbligo viene ancora trascurato, e non se ne comprendono la portata e l’importanza. Purtroppo molti non hanno ancora la consapevolezza di quanto si possa mettere a rischio la salute dei clienti. Per i ristoratori, non segnalare correttamente la presenza di un allergene può avere ripercussioni legali con sanzioni, ma casi come quello in esame ricadono nel diritto penale. Per un paziente molto sensibile, possono bastare piccolissime quantità a rappresentare un pericolo.

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