Eccesso di ioni bromuro nel sedano italiano esportato in Belgio, Francia e Lussemburgo
Allerta UE di Rasff
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Eccesso di ioni bromuro nel sedano coltivato nel nostro paese anche se soggetti ai rigidi disciplinari Ue che hanno, da anni, eliminato o ridotto le quantità di pesticidi e fitofarmaci usati in agricoltura. L'allerta per contaminazione di "rischio serio" è stata lanciata oggi, 13 febbraio, dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) della Commissione Europea, con tanto di pubblicazione di una black list degli alimenti contaminati, su segnalazione del Ministero della Salute della Belgio, Francia e Lussemburgo e pubblicata sul sito europeo di RASSF alla nota 2024.0955. Il prodotto è stato ritirato dalle vendite a scopo preventivo, per ragioni di possibile contaminazione in quanto nel lotto L0010898 di sedano a marchio Vandelia srl è stata trovata la presenza in eccesso di ioni bromuro. Speriamo si tratti di un allarme fondato e non di un tentativo di delegittimazione verso le nostra agricoltura italiana, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Non è da dimenticare che il settore primario in questione, secondo gli esperti rimane il più "green" d’Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%). Tuttavia l’accumulo di bromuri in ortaggi a frutto o altre derrate orticole è stato nel recente passato collegato all’impiego di bromuro di metile per la fumigazione dei terreni, sostanza attiva che comportava l’accumulo di bromuri nel suolo, i quali venivano successivamente assorbiti dalle colture. Conseguentemente la normativa europea residui, fissa un LMR per i bromuri come metaboliti del bromuro di metile in diverse derrate alimentari. In realtà le dinamiche di accumulo dello ione bromuro sono più complesse e possono avere origine naturale, essendo i bromuri naturalmente presenti nelle acque e nei suoli. Le differenti origini dei bromuri sono riconosciute anche da documenti ufficiali, tra i quali citiamo il report del JMPR (Joint FAO/WHO Meeting on Pesticide Residues) del 1992, nel quale viene riconosciuto come il contenuto in bromuri possa essere dovuto a origini diverse dalle fumigazioni effettuate con bromuro di metile: si veda a pagina 42 del documento la frase “lf the soil contains bromide, whether from previuos fumigations or from some other source, uptake from the soil will be the same. lt follows that residues in crops are not a particularly useful indicator of methyl bromide soil fumigation practices …”.Va poi considerato come, in prossimità del mare, eventuali infiltrazioni di acqua marina (che contiene concentrazioni di bromuri che possono superare i 65 mg/l) nelle falde utilizzate per l’irrigazione possa originare significativi incrementi nell’assorbimento di bromuri da parte delle colture. L’impiego del bromuro di metile per la fumigazione dei terreni è inoltre stato vietato a livello europeo da oltre 10 anni, pertanto l’origine naturale è divenuta certamente la prima fonte di accumulo dello ione bromuro negli ortaggi. La normativa residui tuttavia ha mantenuto la stessa impostazione, non avendo ancora ad oggi in alcun modo tenuto conto dell’evoluzione tecnica e del documento emesso da EFSA nel 2013 in merito ai residui di bromuro di metile “Reasoned opinion on the review of the existing maximum residue levels (MRLs) for methyl bromide…”In questo documento EFSA conferma come lo ione bromuro presente nelle derrate possa avere origine naturale “…. bromide ion may also occur naturally in food and feed and available data were insufficient to determine whether CXLs were derived from the pesticide use of methyl bromide or whether they are based on the natural occurrence of bromide ion”. EFSA raccomanda quindi che i valori di LMR per lo ione bromuro vengano rimodulati anche per tenere conto dell’origine naturale. In conclusione sulla base delle considerazioni sopra riportate si può concludere che la presenza di ione bromuro in prodotti orticoli sia da ricondurre ad origine naturale e non connessa a pratiche agronomiche, quali utilizzo di fumiganti. Ecco perchè ci rivolgiamo al Nostro Ministero della Salute per verificare la fondatezza dell'allerta e nel caso, chiarire quale sia la provenienza degli ortaggi nel mirino delle autorità sanitarie UE.