ECDC: la riemersione della polio nell'UE può essere prevenuta
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La recente rilevazione del virus polio tipo 1 (WPV1) in acque luride e in portatori asintomatici in Israele solleva nuovi interrogativi sul rischio potenziale di un ritorno e il ristabilimento del temibile WPV nei paesi UE/SEE.
In una nuova valutazione rapida del rischio, l&\#39;ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, conclude che attualmente non esiste la possibilità che il virus della poliomelite possa essere importato e ristabilito in UE/SEE. Tuttavia, sulla base delle limitate informazioni su sistemi di sorveglianza esistenti, c&\#39;è un rischio che la circolazione di poliovirus potrà restare inosservato se sarà introdotto.
Il più alto livello di rischio è rappresentato dalla vicinanza e dallo spostamento di gruppi di popolazioni o non vaccinate o sotto-vaccinate, rispetto a grandi popolazioni vaccinate con vaccino antipolio inattivato (IPV). Scarse condizioni di igiene possono anche svolgere un ruolo nel facilitare la diffusione dell&\#39;infezione.
I livelli di copertura di vaccinazione in UE possono essere considerati soddisfacenti e possono spiegare l&\#39;assenza di circolazione del WPV nella Nostra macroregione finora.
Tuttavia, ci sono anche sacche di popolazione che sono non vaccinati o sotto-vaccinati che sono a maggiore rischio di infezione e malattia.
Si stima che 12 milioni di persone nell&\#39;UE sotto l&\#39;età di 29 anni non sono stati vaccinati o hanno completato il calendario di vaccinazione raccomandata nazionale contro la polio.
I gruppi non vaccinati devono essere identificati con azioni mirate per aumentare la copertura della vaccinazione in queste popolazioni e devono essere effettuate con urgenza.
La valutazione dell’ECDC ha rilevato che se il WPV è riuscito a riemergere in Israele, con un sistema sanitario paragonabile a gran parte della copertura di vaccinazione UE e polio, allora dobbiamo accettare che c&\#39;è il rischio che potrebbe riemergere in UE/SEE.
Il modo per evitare che questo accada non è facile, ma è noto: prevenire; rilevare; rispondere. Ulteriori sforzi devono essere fatti per avere almeno una media nazionale del tasso di copertura del 90% vaccinazione e i non vaccinati e i sotto vaccinati devono essere identificati e mirati.
I sistemi di sorveglianza devono essere a posto e lavorare bene per rilevare virus polio immediatamente. E infine, gli Stati membri devono avere piani di intervento nazionale in atto in caso di epidemia.
Che poi è ciò che hanno fatto le autorità di sanità pubblica israeliana per prevenire la diffusione del poliovirus, come ha correttamente rilevato il direttore dell&\#39;ECDC, dottor Marc Sprenger.
Valutazione del rischio
Nel caso in cui il WPV venga reintrodotto possono essere adottate le seguenti conclusioni:
• I soggetti con OPV è molto improbabile che si infettino e che successivamente sviluppino la malattia;
• C&\#39;è un rischio moderato che quelli con un solo vaccino IPV siano infettati con il virus della poliomielite e un basso rischio di sviluppare la malattia;
• Individui non vaccinati o sotto-vaccinati sono ad alto rischio di infezione da poliovirus e sono a rischio moderato di sviluppare la malattia
Gli esseri umani sono l&\#39;unico vettore per il virus della polio, così i viaggi tra paesi UE/SEE e paesi in cui circola il WPV potranno determinare in gran parte il rischio che il virus sia importati nella UE/SEE. L’Europa è stata continuamente a rischio dopo che fu dichiarata libera dalla polio nel 2002, in conseguenza dei significativi flussi di popolazione da e per i sei paesi con focolai di polio segnalati e Israele.
Gli ultimi dati dell’apparato di sorveglianza suggeriscono che non c&\#39;è stata alcuna circolazione di WPV o virus polio vaccino-derivato nella regione europea dell&\#39;OMS nel 2012, confermando il suo status di libero dalla polio, come determinato dalla certificazione regionale della Commissione europea per la eradicazione della poliomielite (RCC).
Tuttavia, per Giovanni D&\#39;Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” alla luce di quanto sostenuto dalla massima istituzione europea in tema di prevenzione e controllo delle malattie e dei focolai nei paesi limitrofi, i sistemi di sorveglianza devono essere rafforzati negli Stati membri per consentire il rilevamento tempestivo del temibile virus della polio.