Ecomostri e abbandono. Ex windsurf a San Cataldo: lo specchio del degrado della marina leccese ridotto ad orinatoio e visibilmente pericolante.
Intervenga il Comune
- Categoria: Notizie | Cultura, Tutela dei Beni Culturali e del Territorio
- Data: 20.09.20
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Percorrendo il lungomare di San Cataldo, la marina dei leccesi, quella più prossima al Capoluogo di Terra d’Otranto e pur bistrattata ed ancora abbandonata a sè stessa nonostante i ripetuti e frequenti buoni propositi, non ci si può non imbattere in una serie di edifici abbandonati come l’ex “Bellavista” ed, infine, di fronte e prima di passare nel territorio del confinante comune di Vernole, anzi proprio al confine accanto a dove si trovava la “Rotonda”, si staglia inevitabilmente un’imponente struttura ad un piano e con un ampio porticato che la circonda su due lati. Si tratta dell’ex “Windsurf” almeno così si chiamava un tempo, immobile ad un tiro di schioppo dalla spiaggia e dal mare ridotto a più di un rudere con l’intonaco che cade a pezzi, qualche graffito lì e là, le pareti a tratti rosse murate e che, date le condizioni ed il patio ancor presente si è ridotto a poco più di un orinatoio “pubblico” all’aperto. Ci si chiede, quindi, ancora una volta se una città che ambisce ad autorevole interprete di una visione internazionale mediterranea ed europea, possa consentire che permangano sul suo territorio così abbandonati per anni, decenni, ecomostri di questo tipo che dovrebbero essere abbattuti sia per questioni di sicurezza che per restituire dignità al territorio prima di ogni progetto che richiede sicuramente tempo e denaro. Ed allora, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, gira l’appello già formulato da tanti cittadini leccesi che hanno a cuore la marina, all’attuale amministrazione comunale affinché non perda più tempo e provveda a trovare la soluzione più immediata, quale l’abbattimento di strutture che non possono più reggere davanti agli occhi e davanti ad un tempo che fu.