Emergenza Nord Africa, tempo scaduto: tutti fuori dai centri
Scadono oggi i termini del progetto di accoglienza migranti Emergenza Nord Africa. Tutti fuori dai centri. Il racconto di Rosi D'Agata, responsabile dello sportello migranti della Provincia di Lecce.
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Oggi, 28 febbraio, è una data importante per molti migranti sul nostro territorio. Scade oggi l&\#39;accordo relativo all&\#39;Emergenza Nord Africa e si scrive la parola fine sul progetto di accoglienza che dura da due anni. Gli immigrati nelle strutture di accoglienza sparse su tutto il territorio salentino sono da oggi a spasso, senza più vitto e alloggio, dovranno provvedere da sé.
Arrivano soprattutto dalla Libia, qualcuno dal Mali o dalle zone &\#39;calde&\#39; del Nord Africa. L&\#39;onda di protesta che ha attraversato il continente africano si è tradotta in un&\#39;ondata migratoria che nel 2011 ha portato sulle nostre coste centinaia di profughi, in fuga da guerre o dalla fame. Grazie al programma &\#39;Emergenza Nord Africa&\#39; finora è stato garantito loro un alloggio e il sostentamento, adesso però - chiuso il progetto e finita un&\#39;emergenza – se ne apre una nuova. Che fine faranno i tanti migranti da oggi a spasso?Racconta Rosi D&\#39;agata, dello sportello migranti della Provincia di Lecce, da 20 anni impegnata nel settore, responsabile di 2 centri a Carovigno, il Green Garden e Cabrun: “Molti di loro hanno già un lavoro. Purtroppo però nella maggior parte dei casi in nero, senza alcuna garanzia previdenziale. In questo tempo ho provato a coinvolgere i sindacati, a fare rete intorno ai cittadini migranti cosicché potessero arrivare ad oggi con una situazione più stabile, che li permettesse di mantenersi. Ma in molti casi non è stato possibile. Adesso alcuni, i 500 euro in tasca (quelli dati loro dal Ministero delgli interni, n.d.r.) non sanno dove andare. Non credo” continua “che si potesse pensare ad un progetto di accoglienza all&\#39;infinito, ma forse, piuttosto che investire tanto denaro per un progetto senza continuità, si sarebbe dovuto più che altro progettare qualcosa che permettesse loro di costruirsi un futuro”.E poi ancora: “Da me, allo sportello, si sono recati in tanti per denunciare, anche nella fase dell&\#39;accoglienza, molte carenze. Il primo problema rimane comunque l&\#39;aspetto legale, su cui registro tanta disinformazione. Alcuni di loro fruiscono dello status di rifugiati, altri invece hanno avuto rigettata la domanda. La conseguenza è stata una marea di ricorsi, tanto che il Ministero, con un provvedimento denominato Vestanet C3, ha proposto loro di archiviare tutti i procedimenti giudiziari e concedere un permesso transitorio, convertibile in uno di lavoro. Questa sarebbe la soluzione per molti. Alcuni, che hanno seguito questo percorso, sono già in procinto di spostarsi altrove, nell&\#39;ambito del territorio Shengen, altri hanno già provveduto a trovarsi un alloggio. Il resto non so cosa farà. Il problema si pone seriamente”.
Melissa Perrone www.leccesette.it