Estimi catastali a Lecce.60000 contribuenti nei guai
Il Consiglio di Stato si dichiara incompetente e conferma la definitività degli atti di accertamento dell’Agenzia del Territorio non opposti innanzi alla Giustizia Tributaria. Lo "Sportello dei Diritti" lo aveva detto. Ora gli amministratori del Comune di Lecce ne traggano le conseguenze per i danni causati a quei 60000 contribuenti che non hanno proposto ricorso.
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Nella particolare questione degli estimi catastali a Lecce, il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale - Sezione Quarta - con la sentenza n. 1903 del 16 aprile 2014 (in allegato) ha correttamente declinato la giurisdizione del giudice amministrativo ed ha indicato come unico giudice competente quello tributario.
Il suddetto principio trova una disciplina normativa autonoma e differenziata proprio in tema di giurisdizione nell'art. 74, comma primo, della Legge n. 342 del 21 novembre 2000.
La suddetta disposizione si compone di due diverse norme.
La prima, di carattere sostanziale, indica il tempo ed il modo con cui gli atti comunque attributivi o modificativi delle rendite catastali per terreni e fabbricati diventano efficaci e, con una innovazione di carattere garantista, impongono la notifica diretta al contribuente interessato.
La seconda norma completa la prima, prevedendo il regime processuale.
Infatti, al compimento della notifica, e quindi al perfezionamento della fattispecie eventualmente lesiva, si accompagna l'effetto di uno spostamento di giurisdizione in favore del solo giudice tributario.
In definitiva, la notifica di un atto comunque attributivo o modificativo delle rendite catastali per terreni e fabbricati, a norma del succitato art. 74, realizza due diversi effetti: per un verso, rende efficace e quindi lesivo e quindi impugnabile il provvedimento; per altro verso, attribuisce la giurisdizione piena sull'atto in via principale e non più incidentale al giudice tributario, togliendola al giudice amministrativo.
Questi principi, peraltro codificati da una legge del 2000 (cioè di 14 anni fa), sono stati sempre tenuti presenti dallo "Sportello dei Diritti" che, insieme all'avvocato tributarista Maurizio Villani, si è rifiutato di proporre ricorsi temerari al giudice amministrativo, ritenendo invece corretto l'unico procedimento dinanzi al giudice tributario, anche attraverso la redazione di ricorsi cumulativi, più volte autorizzati dalla Corte Suprema di Cassazione.
In questo modo, i contribuenti hanno avuto una tutela giurisdizionale corretta, piena ed esclusiva dinanzi alle Commissioni Tributarie di Lecce, che sino ad oggi hanno totalmente annullato gli accertamenti catastali dell'Agenzia del Territorio di Lecce, in molti casi con condanna alle spese da parte dello stesso organo fiscale.
Peraltro, giova precisare che lo "Sportello dei Diritti" ha fatto risparmiare ai contribuenti le spese inutili di un giudizio amministrativo dinanzi al TAR ed al Consiglio di Stato ed ha garantito un notevole contenimento dei costi con la scelta di proporre ricorso collettivo tributario agli estimi, con quella che è stata definita la prima "class action" tributaria italiana, scelta vincente ma duramente e ingiustificatamente criticata dalle altre associazioni, oggi soccombenti innanzi alla suprema magistratura amministrativa.
Ciò che fa più specie però, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" è il comportamento tenuto in questa "storia infinita" dagli amministratori comunali leccesi che sono stati gli artefici dell'input che ha avviato l'inesorabile procedimento amministrativo generalizzato sul territorio comunale e quindi dei gravissimi danni causati ad un'intera collettività, specie per quei contribuenti che hanno scelto di non procedere ai ricorsi tributari confidando in una maxi sanatoria della giustizia amministrativa che, secondo quanto sostenuto da alcuni "veggenti" del diritto, avrebbe comportato l'annullamento dell'intero iter procedimentale.
Non ci resta, quindi, che esprimere profondo biasimo nei confronti del governo cittadino, partendo dal sindaco che in un moto di dignità dovrebbe trarne le doverose conseguenze per i gravi pregiudizi causati a oltre 60000 contribuenti proprietari d'immobili nel capoluogo salentino che oggi hanno conosciuto la conferma del definitivo aggiornamento in rialzo delle rendite catastali con le conseguenze tristemente note in termini di aumento dei tributi.