Falso allarme bomba sull'Eurocity in viaggio da Milano a Zurigo
Il sospetto fermato è un 30enne italiano con “problemi pschiatrici”. L'uomo avrebbe minacciato di far scoppiare un ordigno, ma sul treno sul quale viaggiava gli artificieri non hanno trovato nulla di sospetto. È stato ricoverato in una clinica psichiatrica
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Scoperto l’uomo che aveva provocato il falso allarme bomba. Si tratta di un 30enne italiano con problemi psichici alle spalle l'uomo fermato ieri sera dopo l'allarme-bomba che ha fatto bloccare il traffico per circa due ore nell'importante snodo ferroviario svittese di Arth-Goldau. L'uomo, per il quale è stato disposto il ricovero in una clinica psichiatrica, avrebbe minacciato di far scoppiare un ordigno, per motivi non ancora appurati. Sul treno sul quale viaggiava non è stato tuttavia trovato nulla di sospetto. L'allarme, è stato attivato poco dopo le 17.35 dall'interno dell'Eurocity in viaggio da Milano a Zurigo, indica la polizia svittese in una nota: un passeggero ha segnalato che un uomo a bordo si comportava in modo sospetto e che aveva con sé dell'esplosivo. Per motivi di sicurezza, la polizia ha lasciato passare il treno dalla stazione di Arth-Goldau. Il personale ferroviario lo ha fermato poco dopo. La polizia è arrivata in forze, come pure i pompieri e i servizi di soccorso, in tutto un centinaio di persone e ha chiuso la stazione. Una unità speciale della polizia cantonale svittese è poi salita sul convoglio e ha arrestato il 30enne italiano. Questi ha fatto dichiarazioni confuse e un medico condotto ne ha disposto il ricovero in una clinica psichiatrica, è stato annunciato stamane. Successivamente, gli agenti hanno perquisito il treno lungo 350 metri, ma non hanno trovato ordigni. L'Eurocity ha così potuto proseguire verso Zurigo. Alle 19.30 la linea ferroviaria è stata riaperta. Durante la chiusura ci sono stati diversi annullamenti e ritardi sull'asse del San Gottardo. Anche dopo la riapertura singoli treni hanno continuato ad essere cancellati o ritardati per un po' di tempo. Il senso di insicurezza ha fatto presa sul Vecchio Continente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Le ultime settimane sono state scandite da falsi allarmi prima lanciati e poi prontamente rientrati, con giornate di allerta continue in metro, treni e aeroporti. Prove chiare di un legame diretto con la situazione mondiale di venti di guerra che alimenta il senso di incertezza, perché non sempre si riesce a distinguere la vicinanza a posizioni fondamentaliste da disturbi mentali.