Focolaio infettivo di epatite A: importante richiamo di un mix di frutti di bosco congelati
Test di laboratorio in Ungheria su prodotti alimentari e interviste condotte sulle persone infettate hanno contribuito a individuare nel consumo di frutti di bosco surgelati la causa del focolaio
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Frutti di bosco congelati sotto accusa per la presenza di nuovi casi di Epatite A, in Europa. A lanciare l'allarme lo stesso produttore, il gruppo belga Ardo, che ha messo in guardia la popolazione contro il consumo di un mix di frutti di bosco che è stato venduto congelato e che sta ritirando dagli scaffali. Il richiamo arriva dopo che il virus dell'epatite A è stato rilevato in una confezione in un laboratorio ungherese. Secondo una dichiarazione dell'azienda, l'"Ardo Fruitberry Mix" è stato testato in laboratorio dopo un incidente in un ristorante, dove, diversi clienti si sono ammalati di epatite A dopo il consumo. Secondo la nota, ora tutti sono di nuovo in salute. Tuttavia, i test successivi hanno rilevato il virus in una confezione da 2,5 chilogrammi di mix di bacche. Ecco perché Ardo sta procedendo in Europa ad un maxi richiamo di confezione di varie dimensioni e numeri di lotto. Secondo l'annuncio, i prodotti vengono lavorati principalmente nel settore della ristorazione professionale e venduti tramite grossisti. I clienti che hanno ricevuto i numeri di lotto interessati sono già stati contattati da Ardo. È stato chiesto loro di non utilizzare ulteriormente la merce e di distruggerla. Nel frattempo, è in corso un'indagine approfondita sulla questione. Dopo il campionamento dei frutti di bosco e l'analisi di una confezione integra, sui quali è stato riscontrato il virus, sono in corso le indagini per il sequenziamento del virus. Il sistema di allerta rapido comunitario Rasff sugli alimenti è stato attivato e si stanno facendo indagini sulla materia prima per individuare l'origine della contaminazione. Sono interessati dal richiamo Germania, Austria, Belgio, Polonia, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Svezia e Spagna. Inoltre, sono stati segnalati casi di turisti stranieri affetti dal virus dopo un soggiorno in questi paesi. Al momento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non si hanno notizie su lotti spediti verso il nostro Paese, in quanto le Autorità europee preposte al controllo non hanno indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari dei lotti interessati dal richiamo, anche se il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità omologhe, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati. Gli esperti raccomandano di segnalare tempestivamente i casi confermati e quelli nuovi, oltre ad eventuali focolai epidemici della malattia, al dicastero (malinf@sanita.it) e all'Istituto superiore di sanità (outbreak@iss.it) entro 48 ore dalla conferma. Per lo “Sportello dei Diritti” non vanno mai sottovalutare queste situazioni. È, infatti; opportuno ricordare sulla base dei dati Istat che: "In Italia sono aumentate dell’8% le importazioni di frutti di bosco congelati ". L’associazione sottolinea che il nuovo allarme va ad inserirsi nella tematica dei frequenti problemi di sicurezza alimentare che continuano a verificarsi anche ai giorni nostri nelle produzioni provenienti dai paesi dell’Est anche dell’area UE. A tal proposito, è sempre importante non abbassare la guardia sulla necessità di non diminuire mai la frequenza dei controlli a campione sui prodotti di ogni provenienza destinati al consumo alimentare.