FUTURO DEL CORONAVIRUS: IL CONFRONTO CON L’HUBEI FA BEN SPERARE

"E’ un epidemia stagionale, che è sempre terminata con l’estate. E che così terminerà."

FUTURO DEL CORONAVIRUS: IL CONFRONTO CON L’HUBEI FA BEN SPERARE

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Questo grafico, pubblicato da Il Sole 24 ORE, è davvero intrigante. Mostra le curve epidemiche del Coronavirus nello Hubei e in Italia a partire dal giorno in cui sono stati raggiunti i 200 casi: il 24 febbraio da noi e un mese prima nella regione cinese. I dati arrivano fino a oggi, 22 marzo, ventottesimo giorno dai 200 casi.Le due curve sono assimilabili, nel senso che mostrano una forma un po' differente ma un punto di arrivo praticamente identico: a 28 giorni dal punto di partenza, c’erano 59.138 casi in Italia e 59.989 nello Hubei. Una differenza di poco superiore all’1%.Osservando più attentamente, si può notare come oggi – ventottesimo giorno dall’inizio della fase più intensa dell’epidemia – è il punto di svolta dello Hubei. Dopo il ventottesimo giorno la curva dello Hubei perde bruscamente la sua inclinazione, e prosegue con tassi di crescita molto lievi, fino ad assumere una posizione quasi perfettamente orizzontale intorno al quarantunesimo giorno. Significa che anche l’Italia seguirà lo stesso andamento?Si e no. Da un lato, la vicinanza che si è mantenuta finora tra le due curve può indurre a ritenere che esse siano state determinate da fattori comuni, la cui azione nel tempo potrebbe preludere ad uno stop della crescita dei casi italiani non limitato alla sola giornata di oggi. La coincidenza con il picco dello Hubei, e lo stop improvviso - dopo dieci giorni di rialzo ininterrotto - dei tassi di crescita dei casi a livello nazionale e nelle zone più colpite, fa ben sperare.Dall’altro, lo sfasamento temporale tra l’inizio delle restrizioni più acute nei due contesti, circa un mese e mezzo tra il 9 marzo italiano e il 23 gennaio cinese, induce a pensare che il picco italiano possa non assumere la stessa forma di quello cinese ed essere seguito da un andamento altalenante, con alti e bassi per altri 2-7 giorni.Più in prospettiva, è bene ricordare che questa è una epidemia di influenza che segue un tracciato ben conosciuto e ben studiato. E’ un epidemia stagionale, che è sempre terminata con l’estate. E che così terminerà.

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