Gli americani riducono l'uso di tabacco. Solo 18% americani fuma, mai così pochi da 50 anni. In Italia la percentuale rimane stabile mentre in controtendenza gli adolescenti e giovani, iniziano a fumare più precocemente di cinque anni fa
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Gli americani abbandonano le bionde: solo il 18% fuma, la percentuale più bassa degli ultimi cinquanta anni. Lo afferma il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Secondo lo studio la percentuale di fumatori sulla popolazione degli Stati Uniti è scesa al minimo storico del 17,8%. L’organismo pubblico che vigila sulla sanità Usa afferma che si tratta della percentuale più bassa dal 1965, anno in cui iniziarono le rilevazioni. Il numero di adulti americani fumatori è sceso da 45,1 milioni nel 2005, il 20,9% della popolazione Usa in quell’anno, a 42,1 milioni. Le percentuali di fumatori restano però elevate tra le persone a basso reddito, ma anche tra gay e lesbiche, afferma il Cdc. Il fumo causa una morte su cinque negli Stati uniti, facendo oltre 480.000 vittime l’anno. Secondo i calcoli del governo il fumo costa oltre 289 miliardi di dollari l’anno in cure mediche e cali di produttività.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una buona notizia, un ulteriore importante passo avanti contro il tabagismo, ma c'è ancora molto lavoro da fare per aiutare la gente a smettere di fumare. Il tasso di fumatori può scendere molto di più e molto più velocemente se le strategie che hanno dimostrato di funzionare saranno attuate, incluso l'aumento dei prezzi dei prodotti di tabacco, l'applicazione delle leggi anti-fumo e la campagna mediatica.