Gli italiani sono sempre più poveri e infelici
Si tira la cinghia su tutto. A tratteggiare un quadro allarmante della penisola è il rapporto Coop 2012
Dettagli della notizia
Lo studio presentato dal rapporto COOP 2012 evidenzia che il 25% delle famiglie si indebita per arrivare alla fine del mese mentre il tasso di felicità arriva a malapena alla sufficienza.
Nel nostro paese il reddito medio risulta essere tra i più bassi della UE e questo comporta che un quarto delle famiglie sia costretto a indebitarsi per andare avanti (6,1%) dietro non solo a Germania, Francia e Inghilterra ma anche alla Spagna.
Il rapporto delle Coop parla di un'Italia in cui i salari non stanno al passo con l'inflazione (nel 2012 +1% contro il +3% del costo della vita), dove solo una persona su quattro ritiene di poter trovare un lavoro in 6 mesi (57% in Germania), con un reddito disponibile pro-capite che continuerà a diminuire fino al 2014, per via delle manovre del governo e della recessione.
L'incertezza in cui si dibatte il Paese emerge anche dalla percentuale di persone che non sono sicure di poter affrontare una spesa imprevista di mille euro entro i 12 mesi, ben il 70%. Mentre crolla il mercato immobiliare e quello dell'auto, a cui si accompagna la spesa per carburanti (-60 euro al mese tra 2006 e 2010), gli italiani risparmiano su tutto, dall'abbigliamento alle telecomunicazioni, alle vacanze. Ma anche le cene, il cinema e gli spettacoli calano contribuendo a incrementare il numero di persone che stanno "sul divano a guardare la televisione" (+12% telespettatori in due anni).
Si tira la cinghia su tutto, tagliando sprechi e superfluo. Coop stima che gli italiani, "acrobati della spesa", abbiano risparmiato 1 miliardo di euro per difendere il loro potere di acquisto: emblematico il crollo dei detersivi nel 2012 (-17,8%) segno che prima di azionare la lavatrice, ci si assicura che sia ben piena. Sono quasi trent’anni per la precisione 28 che COOP presenta questo rapporto ma questo risulta l’”annus horribilis" delle rilevazioni.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, tiene a precisare che se da un alto tutti o quasi i settori risultano in piena crisi solo quello delle scommesse cresce senza freni,:con una raccolta che da 4 anni aumenta a doppia cifra e che nel 2012 arriverà a sfiorare i 100 miliardi. La prova che gli Italiani sono in seria difficoltà e che pensano la fortuna per cercare di risollevare le proprie sorti e quelle delle proprie famiglie.