Il Papa condanna le realtà che emarginano i meno abbienti.Ripartire dai diritti per dare voce ai più poveri
“I poveri di solito sono silenziosi. La povertà non piange, la povertà non ha voce. La povertà soffre, ma soffre in silenzio. La povertà non si ribella … Così ha bisogno di qualcuno che parli per lei.” (Ryszard Kapuscinski)
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Al terzo giorno della sua visita pastorale in Corea del Sud, oggi sabato, Papa Francesco a Seul nel corso dell’omelia della messa di beatificazione del martire Paul Yun Ji-Chung, considerato il fondatore della Chiesa coreana, ha stigmatizzato il modo di vivere attuale poichè: "si sta vivendo in società dove, accanto a immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la più crudele povertà, dove raramente è ascoltato il grido dei poveri e dove Cristo chiede di amarlo e servirlo tendendo la mano ai fratelli e alle sorelle più bisognosi”.
Qualche ora più tardi, il Santo Padre è andato in visita a un centro di recupero nel quale sono assistiti disabili gravi e, prima di entrare, si è tolto le scarpe, evidenziando così un segno di rispetto molto apprezzato nella cultura locale.