Il Self service carburante è discriminatorio. Anziani e disabili costretti a pagare il prezzo "normale" per le difficoltà connesse al rifornimento in via automatica. Intervenga il governo e l'antitrust per correggere questa distorsione del mercato dei pro
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Sembra facile, per la gran parte dei consumatori risparmiare qualche centesimo quando si va a fare rifornimento di gasolio o benzina, specie da quando i rivenditori sono stati obbligati ad installare i self service a pena di multe salate.
Nell’estate appena trascorsa, poi, è impazzata la mania del week end di sconti da parte di alcune compagnie petrolifere che durante i fine settimana garantivano riduzione elevate dei prezzi dei carburanti a chi si riforniva dalle colonnine automatiche.
Morale della favola, code ovunque, ma anche tanti cittadini che per ovvie difficoltà non riuscivano ad aderire agli incentivi del sabato e della domenica.
Si, perché da quando è stata introdotta la manovra estiva 2011 con il Decreto Legge 98/11 convertito in legge n. 111 del 15 luglio 2011, all’art. 28 comma 5 che ha previsto, al fine di aumentare l’efficienza del mercato e della concorrenza, la qualità dei servizi, il corretto ed uniforme funzionamento della rete distributiva, la possibilità che i nuovi impianti di distribuzione e rifornimento del carburante siano attrezzati con le apparecchiature self service - ossia il rifornimento senza servizio con pagamento anticipato - nessuno ha pensato a tutte quelle persone che per disabilità o difficoltà di deambulazione, che comunque riescono a condurre anche se a fatica una vita quasi “normale” guidando la propria autovettura, non hanno potuto usufruire degli effetti sperati, ossia una riduzione dei costi.
Questa discriminazione evidente è stata segnalata da tanti allo “Sportello dei Diritti” che hanno denunciato le manifeste difficoltà a poter risparmiare sui costi di benzina e gasolio in conseguenza dei problemi connessi a rifornirsi alle pompe automatiche.
Per superare questa distorsione del mercato Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” invoca il governo e l’antitrust affinché adottino provvedimenti urgenti per eliminare questa barriera economica che acuisce le differenze fra cittadini.