Ingiunzione di sgombero del Comune di Lecce ad alcune famiglie Rom del campo sosta “Panareo” grave atto di protervia
” Conosco da anni personalmente numerose famiglie che risiedevano dapprima alla “Solicara” ed ora nel campo sosta “Panareo” e posso senza alcuna ipocrisia sostenere che da anni lottano per integrarsi nella società leccese senza che a ciò sia corrisposta un’altrettanto valida politica d’inclusione da parte della locale amministrazione che sino ad oggi si è praticamente limitata a fornire solo alcuni alloggi prefabbricati senza completare l’opera di sistemazione di tutti i servizi, tra cui la fognatura”.
- Categoria: Notizie | Tutela dei Diritti e Sociale
- Data: 04.02.11
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“Come un fulmine a ciel sereno ed in pieno inverno apprendiamo con sconcerto la notizia dell’ingiunzione di sgombero di alcuni alloggi di fortuna da parte del comune di Lecce nei confronti di alcune famiglie Rom che risiedono nel campo sosta “Panareo””. Anziché cercare di trovare preventivamente soluzioni condivise alla grave situazione di disagio che da anni attanaglia le famiglie rom residenti a Lecce, alcune da circa 25, quando molti di essi fuggirono dai massacri delle guerre dell’ex Jugoslavia, e pensare a politiche chiare e certe d’inclusione, il comune di Lecce con quella che è stata definita “autonoma iniziativa” ha ben escogitato la trovata di effettuare la scelta più sbrigativa, ossia quella di ordinare lo sgombero e la demolizione a spese degli occupanti delle “Campine” dove da tempo questi alloggiano, scavalcando persino il comitato interistituzionale di concertazione.
Lo Sportello Dei Diritti si chiede: “per farli andare dove? In mezzo alla strada ed al freddo? ” Conosco da anni personalmente numerose famiglie che risiedevano dapprima alla “Solicara” ed ora nel campo sosta “Panareo” e posso senza alcuna ipocrisia sostenere che da anni lottano per integrarsi nella società leccese senza che a ciò sia corrisposta un’altrettanto valida politica d’inclusione da parte della locale amministrazione che sino ad oggi si è praticamente limitata a fornire solo alcuni alloggi prefabbricati senza completare l’opera di sistemazione di tutti i servizi, tra cui la fognatura”.
“Mi appello, quindi al buon senso degli amministratori e dei dirigenti del comune di Lecce affinché possano tornare immediatamente sui propri passi e completare l’opera di costruzione di nuovi alloggi da assegnare anche a chi sino ad oggi ha abitato in quelli di fortuna che so per l’esperienza personale di operatore sociale, essere frigoriferi d’inverno e forni l’estate”.