Inquinamento da idrocarburi nella falda anche a Lecce. Che serva di lezione per il futuro. Speriamo
I ritardi burocratici troppo spesso penalizzano la salute dei cittadini
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Diversi articoli di stampa hanno evidenziato come una zona nel centro di Lecce nelle vicinanze di un vecchio deposito di idrocarburi, risulti inquinata dalla presenza di tali sostanze che sono finite sin nella falda acquifera causando profondi disagi agli abitanti delle abitazioni limitrofe.
Non entriamo nel merito delle vicende oggetto di approfondimento giudiziario, ma ci soffermiamo sulla questione che riteniamo gravissima, dei perduranti ritardi nelle operazioni di bonifica che troppo spesso caratterizzano eventi di tal tipo, perché a pagarne sono sempre i cittadini, costretti a subire l'inerzia della P.A. che dovrebbe adottare in via d'urgenza tutti i rimedi possibili per evitare che fatti di tal tipo possano protrarsi nel tempo causando ulteriori danni per la collettività.
Secondo, Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" dovrebbe essere profondo motivo d'imbarazzo per le autorità demandate ai controlli ed alle bonifiche se già dal lontano 2005 le stesse erano a conoscenza del problema che pare risulti ad oggi tutt'altro che rimosso.
Non ci resta che lanciare un appello alla magistratura affinché faccia luce anche sui motivi di tali ritardi ed alle autorità addette a provvedere in via d'urgenza a tutte le operazioni necessarie per bonificare l'area.