Insidie stradali a Lecce. San Cataldo ed il pericoloso cordolo spartitraffico di via Vespucci. Va rimosso o adeguato
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Anche in data odierna giunge allo “Sportello dei Diritti”, una segnalazione da parte di cittadini leccesi per portare all’attenzione della nuova amministrazione problematiche che costituiscono, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, una non voluta eredità dei governi precedenti e che possono essere senz’altro risolte pressoché immediatamente con provvedimenti di non particolare complessità. Questa volta ad una delle mail dedicate segnalazioni@sportellodeidiritti.org, sono pervenute le fotografie di un’altra pericolosa insidia stradale frutto senz’altro di un errore di progettazione o di valutazione in sede di esecuzione dell’opera, che riguarda il cordolo-spartitraffico posto a divisione delle due direzioni di marcia della carreggiata di via Vespucci a San Cataldo, in particolare nel tratto nei pressi del complesso dell’ex Hotel Bellavista e l’ex Centro Diurno. Sulla piccola porzione di blocchi tufacei bianchi, alti oltre 20 centimetri e con i lati non smussati sono, infatti, ben visibili numerosi segni di pneumatici, perché non solo mancano di adeguata segnalazione visiva, ma sono anche oggettivamente rischiosi, anche per l’incolumità dei tanti motociclisti che vi transitano, per il restringimento repentino della carreggiata e per il successivo andamento curvilineo. Quindi, al di là dei futuri progetti di rilancio delle marine del capoluogo, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, occorrono nell’immediato piccoli interventi mirati, come quello di necessaria rimozione o adeguamento con una barriera meno pericolosa, del cordolo-spartitraffico in questione che ha creato e continuerà a provocare problemi per la sicurezza stradale di chi percorre l’importante arteria che costeggia il mare della frazione leccese.