#iononmicancello: in Rete la protesta via “selfie” dei giovani avvocati contro i 4 mila euro annui da pagare alla Cassa.Con l’iscrizione d’ufficio all’ente previdenziale di tutti i nominativi presenti negli Albi forensi è contestata sui “social” la regola

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Impazza sui social network la mobilitazione dei giovani avvocati dopo che è partita l’operazione di Cassa forense che sta iscrivendo tutti legali presenti negli Albi che invece non figuravano ancora nell’ente previdenziale: la campagna va su twitter e facebook sotto l’hastag #iononmicancello con i “selfie” di protesta dei legali che guadagnano meno, chiamati in base alla regola dei minimi obbligatori da versare all’ente circa 4 mila euro annui, del tutto indipendenti dal reddito, con la prospettiva di uscire dall’Albo professionale - e dunque di dire addio alla professione - per chi non ce la fa a far fronte all’esborso (chi è iscritto può guardare le foto sui link grassetto ai due social network). E contro il regolamento di attuazione dell’articolo 21, commi 8 e 9 della legge 247/12 pende anche una lite promossa dall’Agifor, l’associazione giovanile forense, nella quale il Cnf è intervenuto ad opponendum: la causa è stata cancellata dal ruolo delle sospensive e sarà trattata in sede di merito previa istanza di prelievo.
Dal 28 novembre la Cassa forense sta iscrivendo all’ente i circa 40 mila avvocati presenti negli albi che ancora mancavano all’appello. Agli interessati arriva una Pec o una raccomandata con ricevuta di ritorno con il conteggio dei contributi minimi dovuti per gli anni 2014 e 2015 e le istruzioni per i versamenti, che saranno effettuati a rate nel corso del 2015. Dalla ricezione della comunicazione di iscrizione alla Cassa decorre il termine di novanta giorni previsto dalla normativa transitoria per l’eventuale cancellazione dagli Albi forensi senza il pagamento dei contributi minimi 2014 e 2015: in tal caso sarà dovuto unicamente il versamento del contributo integrativo nella misura del 4% del volume di affari effettivamente prodotto. Chi opta per il mantenimento dell’iscrizione può chiedere su base volontaria entro sei mesi la retrodatazione dell’iscrizione per il periodo di praticantato (massimo cinque anni), per i primi tre anni di iscrizione all’Albo e per il 2013. Entro lo stesso termine sarà anche possibile, in caso di avvocati ultraquarantenni, chiedere gli ulteriori benefici previsti dall’articolo 4 del regolamento. L’operazione a gennaio 2015 con altre 10 mila iscrizioni che impongono un’istruttoria più complessa. «Sarà così data piena cittadinanza previdenziale», in conformità al dettato legislativo, a tutti gli iscritti agli Albi Forensi, che potranno così godere di tutte le coperture assistenziali assicurate dalla Cassa», conclude il presidente Nunzio Luciano.
 

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