Kebab alla salmonella in Europa. In Austria è morto un uomo
Il bacillo nella carne a buon mercato proveniente dalla Polonia ha innescato un'ondata di infezioni in diversi paesi europei. In Austria un uomo è morto. L'epidemia iniziata nel 2017 già segnalata dallo “Sportello dei Diritti” ha avuto un picco nel 2023 con 52 casi solo in Francia. Controlli anche in Italia su produttori ma risultati soddisfacenti
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In alcuni paesi dell'UE sono stati segnalati focolai di malattie di origine alimentare, probabilmente collegati a spiedini di kebab di pollo provenienti dalla Polonia contaminati da Salmonella Enteritidis. Nella sola Austria si registrano 27 casi di pazienti contaminati di cui uno deceduto come riporta la testata "Kronen Zeitung" riferendosi ad un sessantenne che sarebbe stato colpito dall’infezione. In questo contesto, il quotidiano parla di "carne a buon mercato" dalla Polonia". La maggior parte dei casi è stata collegata a ristoranti locali che servono carne di kebab. Casi di malattia con questo ceppo sono stati segnalati anche da Danimarca, Germania, Francia, Paesi Bassi, Norvegia e Regno Unito, come confermato dall'Agenzia austriaca per la Sicurezza alimentare (AGES). Voci ufficiose parlano di circa un centinaio di persone curate negli ospedali con la stessa diagnosi tra i consumatori di kebab, di cui ben 53 nella sola Francia nell’anno in corso. La salmonella può causare sintomi come diarrea, febbre e crampi allo stomaco ed è una delle più comuni infezioni di origine alimentare. I neonati, i bambini piccoli, gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito sono potenzialmente suscettibili a una progressione più grave della malattia. È probabile che si verifichino nuove infezioni nell'UE/SEE – avvertono Ecdc ed Efsa - e che colpiscano qualsiasi gruppo di età, fino a quando non verranno eseguite ulteriori indagini per identificare la fonte o le fonti e i punti di contaminazione lungo la catena di produzione della carne di pollo, comprese le linee di produzione primaria a monte. Ciò consentirà di attuare adeguate misure di controllo. Ovviamente la prima preoccupazione per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quella di verificare l’origine delle carni vendute nelle tipiche kebbaberie, ed invita gli esercenti ad utilizzare una semplicissima ma efficace accortezza: scaldare bene la carne, in quanto i bacilli della salmonella verrebbero uccisi dopo almeno 15 secondi a una temperatura di oltre 70 gradi; ma questa temperatura deve essere raggiunta in tutto il prodotto venduto.