L’ INCHIESTA / CHI HA UCCISO PEPPINO BASILE? – 4 / ESISTONO RIFIUTI RADIOATTIVI NEL SALENTO?
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Sino al 20 dicembre 2016 la presenza di rifiuti radioattivi in Salento era avvertita come una nube persistente ma celata agli occhi. Certo, ne aveva parlato il pentito Carmine Schiavone, sostenendo che “Parlavamo spesso di Puglia c’erano discariche nelle quali si scaricavano sostanze che venivano da fuori, in base ai discorsi che facevamo negli anni fino al 1990-1991″, ma la realtà dei fatti era che nessuno, o quasi, potesse affermare con certezza la presenza di scorie radioattive nella terra bagnata tra i due mari, né tanto meno sostenere con certezza assoluta dove esse avessero trovato dimora o fossero state interrate.
Probabilmente, ahi-noi, le discariche illegali e mai venute a galla sono molteplici, ma l’unico sito al momento noto si trova a Statte, sulla strada per Martina Franca. Il primo a denunciare “Le scorie della vergogna”, nel 2003, è il giornalista Giovanni Lannes, che con un lunghissimo articolo su Famiglia Cristiana sottolinea la pericolosità di un sito, quello dell’ex Cemerad di Statte, in cui è stato eretto un capannone fatto di semplici e scricchiolanti lamiere. A seguito della chiusura di Cemerad, gli inquirenti si trovano dinanzi ad una situazione apocalittica: il capannone contiene tra i 14 e i 16 mila fusti radioattivi, per un totale di 1140 metri cubi di scorie con le medesime potenzialità di una bomba atomica.
La denuncia del giornalista si trasforma in un’interrogazione parlamentare datata 29 luglio 2015, la quale ripercorre le vicende dell’azienda. Nell’atto “interrogazione in risposta a Commissione 5/06192″ sottoscritta da Zolezzi Alberto del M5S si legge che “Nell’informativa preparata alla fine degli anni ’90 dal Corpo forestale dello Stato erano indicati i rapporti commerciali della Cemerad: tra le tante società c’era la Setri di Cipriano Chianese, la mente dei traffici di rifiuti dei casalesi”. La società, inoltre, aveva rapporti con Enea e Nucleco, le società a capitale pubblico impegnate nella gestione del nucleare italiano.
In realtà una “Commissione d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti” era stata avviata anche presso la Camera dei Deputati, la quale il 19 dicembre 2012 dedicava il paragrafo 8.2.2 proprio “Al caso Cemerad” e nel quale si sosteneva: “Risale al 2000 l’ultimo inventario dei rifiuti radioattivi e delle sorgenti dismesse, dal quale risultano presenti nel deposito 1.026 metri cubi di rifiuti di prima categoria, il cui contenuto di radioattività si sarà nel frattempo certamente ridotto, 94 metri cubi di seconda categoria e 20 metri cubi di terza, tutti in attesa, per quanto necessario, di trattamento e condizionamento.” Se per molti dei fusti l’accertamento come rifiuti radioattivi o di provenienza ospedaliera è stato possibile, per altri l’identificazione non è stata attuabile per l’assenza del codice CER, di altri ancora si sa solo che posseggono un tempo di decadenza di 9999 anni.
La recente indagine della Commissione ecomafie, presieduta dal deputato del Pd Alessandro Bratti, è arrivata a sequestrare tutta la documentazione della Cemerad custodita presso la ditta Sogin: l’obiettivo è quello di rinvenire nuovi elementi per svelare i traffici in cui è coinvolto il territorio salentino e italiano tutto. Magari sarà alla fine di questa indagine che spunteranno fuori altri siti pericolosi in cui sono sepolti ulteriori fusti radioattivi, o per lo meno si verrà a capo della provenienza di tutti quegli strani fusti senza codice identificativo CER.
Camion o mare? Nazione o estero? Una cosa è certa la destinazione era spesso il Salento. ______
(3 – continua)
LE PUNTATE PRECEDENTI:
1 – SANGUIGNO, PASSIONALE. SEMPRE IN PRIMA LINEA. SEMPRE A VOCE ALTA. MA SOTTOVOCE AGLI AMICI DICEVA: ‘Prima o poi qualcuno mi ammazzerà‘
di Roberta Nardone
http://www.leccecronaca.it/index.php/2017/01/08/l-inchiesta-chi-ha-ucciso-peppino-basile-1/
2 – IL SALENTO, LA NUOVA, VERA, GRANDE TERRA DEI FUOCHI. C’E’ DI TUTTO, DI PIU’. E ANCHE PEGGIO
di Antonella Elefante
http://www.leccecronaca.it/index.php/2017/01/09/l-inchiesta-chi-ha-ucciso-peppino-basile/
3 – “Un contatore Geiger, dove lo posso trovare?”
di Giuseppe Puppo
http://www.leccecronaca.it/index.php/2017/01/10/l-inchiesta-chi-ha-ucciso-peppino-basile-4/