La storia di Sophie, la giovane donna coraggio.
Trapianto di fegato, meningite e cancro a soli 19 anni. Oggi, Sophie vuole guardare al futuro e dare coraggio agli altri malati raccontando la sua storia
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Quasi non ci si crede: negli ultimi tre anni Sophie Houghton-Hinks, una giovane donna di 19 anni originaria della città inglese di Poole, ha dovuto superare molte più prove di quanto non ne affronti la maggior parte della gente durante tutta la vita. «Tre anni fa abbiamo scoperto che il mio fegato non funzionava più bene.» La giovane, all'epoca appena 16enne, soffriva di colangite sclerosante primitiva (CSP), un'infiammazione delle vie biliari nel fegato piuttosto rara. Dopo diverse terapie fallimentari, è rimasta un'unica opzione: il trapianto. «Mio fratello Daniel voleva donarmi una parte del suo fegato, ma nel maggio 2017, abbiamo trovato un donatore poco prima dell'operazione.» L'intervento particolarmente complesso è durato nove ore. «Dopo l'operazione, avevo una sola idea in testa: uscire il più presto possibile dall'ospedale. Speravo di poter tornare in fretta ad una vita normale.» La giovane ha lasciato l'ospedale soltanto 13 giorni dopo il trapianto. Tuttavia, la prova seguente non si è fatta attendere. «Il mio corpo si era molto indebolito e mi sentivo sempre male. Sono tornata in ospedale e la diagnosi seguente mi ha travolta: meningite virale! »Gli strati di tessuto che circondavano il cervello e il midollo spinale di Sophie si era infiammati. «Soltanto poche settimane dopo il mio trattamento, ho di nuovo cominciato a sentirmi molto male.» Diagnosi: questa volta, Sophie soffriva di una sindrome linfoproliferativa post trapianto. Non è raro che i pazienti sviluppino una PTLD dopo un trapianto d'organo. In questo caso, tuttavia, la patologia indicava la presenza di un cancro.I tumori maligni che le avevano invaso la gola, i polmoni, lo stomaco, la milza, il cervello e il fegato sono stati trattati con la radioterapia. «Gli effetti collaterali erano veramente orribili. Avevo l'impressione che le mani e i piedi prendessero fuoco.» «La mia bocca era piena di piccole afte dolorose e tutto il mio apparato digestivo stava andando a pezzi. Non avevo più appetito.» Ma alla fine la giovane donna di 19 anni è riuscita a superare tutte queste prove. Al momento, sembra infatti aver sconfitto il cancro. Oggi, Sophie vuole guardare al futuro e dare coraggio agli altri malati raccontando la sua storia: «Le mie sofferenze mi hanno resa più forte. Posso solo consigliarvi di apprezzare la vita che avete. Ecco ciò che voglio dire a tutti quelli che si battono contro le malattie: credete in voi! Mostrate le vostre cicatrici! E soprattutto, amatevi!» Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei diritti" quello che il documento racconta, in fondo, è una storia di coraggio. Il coraggio di poter iniziare una nuova vita, dopo una cura per un tumore al fegato, ponendosi nuovi obiettivi con una grande forza di volontà, dando, inoltre un grande esempio di come reagire con tenacia e coraggio ad una diagnosi che arriva troppo presto, ti cambia la vita, ti mette all'angolo.