Lecce, indecoroso e non a norma l’Ufficio minori e famiglia in locali così angusti nel Palazzo ex O.N.M.I..
Lo Sportello dei Diritti: 'Scene apocalittiche con i minori e famiglie accalcati in un ufficio così importante. Urge spostare gli uffici sociali in un’altra sede più decorosa"
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Locali piccoli e angusti. Improponibili per una prestazione così importante qual è il servizio svolto dall’Ufficio minori e famiglia attraverso lo sportello degli assistenti sociali. Una situazione paradossale. E assolutamente indecorosa per il Comune di una città capoluogo di provincia. La denuncia arriva da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Le scene apocalittiche, negli uffici della Corte Maternità Infanzia nel Palazzo ex O.N.M.I., lascia, veramente, senza parole. I locali peraltro sono poco areati e non a norma con un unico ingresso/uscita senza maniglia antipanico e totale inesistenza delle regolamentari vie di fuga, e senza possibilità di accesso per i disabili, c'è un solo bagno per tutti (impiegati ed utenza). Per cui la permanenza degli utenti negli stessi, tra cui molti minori e famiglie, diventa, per le decine e decine di persone accalcate quotidianamente, un incubo. Un’odissea. Per gli utenti ed al contempo anche per i temerari dipendenti comunali, accalcati in due in una stanza di piccole dimensioni con scrivanie che si fronteggiano e che non consentono il posizionamento di sedie per gli astanti. Urge una soluzione non più rinviabile. Anche perché si è al limite del rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro oltre a costringere cittadini e lavoratori a condizioni insalubri per la qualità dell’aria che vi si respira. Si adeguino i locali o si individuino nuove location. E per risolvere il problema servono locali a norma e un rispetto del lavoro svolto dai dipendenti comunali chiamati ormai a fornire risposte che gli amministratori non vogliono dare preferendo dedicarsi ai piani urbanistici piuttosto che a risolvere i problemi sociali.