Lo Sportello dei Diritti aderisce e condivide l’appello fatto questa mattina dal segretario Fiom, Maurizio Landini, e, fa presente che il prossimo 9 marzo sarà in piazza a Roma per la manifestazione indetta dai metalmeccanici della Fiom.
- Categoria: Notizie | Appelli, Petizioni, Ricorrenze ed Eventi
- Data: 04.03.12
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La ragione principale della nostra adesione è la volontà di vedere applicati il primo articolo della Costituzione, in cui si stabilisce che la Repubblica italiana è fondata sul lavoro, e l’articolo 39 in cui, invece, si afferma che i sindacati sono liberi e rappresentati proporzionalmente ai propri iscritti.
All’interno della Fiat, invece, la Costituzione è stata completamente stravolta e a godere dei diritti costituzionali è solo chi firma ciò che vuole l’azienda. Lo dimostra il fatto che a Pomigliano gli iscritti alla Fiom non vengono assunti, mentre a Melfi, a tre lavoratori ingiustamente licenziati, si impedisce di rientrare a lavorare nonostante una sentenza della magistratura.
La legge è uguale per tutti, anche per Marchionne il quale, invece di rispondere dei soldi pubblici che sono stati riversati su Fiat, da due anni continua solo a cercare capri espiatori. Marchionne deve spiegare che fine hanno fatto i 20 miliardi di investimenti per l’Italia, promessi ma mai fatti, deve dire quali altri stabilimenti intende chiudere dopo quelli di Termini e della Irisbus e quali sono i nuovi modelli di automobili che intende produrre nel nostro Paese.
E sarebbe anche il momento di premiare, finalmente, la stragrande maggioranza delle imprese italiane, che invece di scappare all’estero, investono in Italia e rispettano i diritti dei lavoratori.