Maxi truffa con false attivazioni di utenze telefoniche.
Tassa di concessione governativa per telefoni cellulari. Arrivano a raffica gli avvisi di accertamento per omesso pagamento, ma ignari cittadini scoprono di non aver mai attivato le utenze telefoniche "incriminate". Si tratta della scoperta in massa di una truffa
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Molteplici segnalazioni giungono allo “Sportello dei Diritti” perché in queste ultime settimane stanno arrivando a raffica migliaia di avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia dell’Entrate per omesso versamento della tassa di concessione governativa per i telefoni cellulari.
Sin qui nulla di nuovo, perché quando una tassa anche la più odiosa è dovuta la si deve pagare, ma il fatto eclatante è che migliaia di cittadini - qualche bene informato parla di ben 5.000 casi analoghi segnalati solo all’Agenzia delle Entrate di Lecce - hanno negato di aver mai attivato le utenze telefoniche “incriminate” e che quindi sono stati vittime di raggiri che alla fine hanno portato nei confronti di ignari gli atti da parte degli uffici dell’ente che si occupa dell’accertamento di questo tributo.
A parere di Giovanni D’Agata fondatore dello “Sportello dei Diritti” non si tratta altro che della scoperta, questa volta in massa, del cosiddetto furto d’identità. Una prassi assai in voga tra i truffatori nostrani che consente attraverso la duplicazione di documenti ed a volte con la complicità degli operatori dei vari settori, l’attivazione di servizi a pagamento, utenze, conti correnti bancari a discapito di malcapitati cittadini.
Una volta ricevuto l’avviso e verificata la propria estraneità, il consiglio dello “Sportello dei Diritti” è, quindi, di recarsi immediatamente presso la competente autorità giudiziaria e denunciarne il fatto, comunicandolo senza alcuna attesa presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia dell’Entrate per evitare di dover pagare anche ulteriori aggravi.