Motore attivato dalla luce. Due studi dimostrano che la ricerca sta colmando la distanza tra fantascienza e realtà.
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La fantascienza è piena di spade laser e razzi che viaggiano grazie alla luce, ma ora due studi mostrano che la ricerca sta colmando la distanza. È il caso dei minuscoli motori che girano su loro stessi se colpiti da un fascio di luce, costruiti al Massachusetts Institute of Technology (Mit) e descritti sulla rivista Science Advances, e del materiale plastico che, se stimolato dalla luce, imita i movimenti di un bruco. Descritto sulla rivista Nature, è stato realizzato fra Olanda e Gran Bretagna, da Eindhoven University of Technology e Kent State University. Le possibili applicazioni sono tante: da particelle per trasportare farmaci nel corpo alla pulizia dei pannelli solari. I ricercatori del Mit hanno costruito particolari particelle asimmetriche con lo spessore equivalente a un centesimo di quello di un capello, rivestite solo su un lato con uno strato d'oro. Quando sono colpite da un fascio di luce, le particelle orientano il loro asse con il raggio e iniziano a ruotare su loro stesse: un solo fascio di luce può attivare molti di questi minuscoli motori contemporaneamente e la velocità di rotazione può essere influenzata semplicemente cambiando il colore della luce. La stessa tecnica potrebbe essere applicata, ad esempio, a particelle che si muovono nel corpo portando farmaci o effettuando piccoli interventi, dove la luce può essere usata per controllarle e attivarle. Il gruppo di ricercatori olandesi e britannici invece, ha sviluppato un nuovo materiale che si contrae e si espande in risposta alla luce, realizzando il primo dispositivo in grado di convertire una sorgente luminosa direttamente in movimento. Il materiale, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, basato sui cristalli liquidi, è stato adattato per assumere una forma rettangolare delle dimensioni di una graffetta, in grado di muoversi come un bruco e più o meno alla stessa velocità: la parte colpita dalla luce si deforma e poi ritorna allo stato originale, creando il movimento ondulato. Potrebbe servire per trasportare piccoli oggetti in posti molto difficili da raggiungere o per tenere pulita la superficie dei pannelli solari. Il meccanismo è così potente che può trasportare in salita oggetti molto più grandi e pesanti della striscia stessa.