"No Wind Turbine Zone", gli uccelli falciati dalle pale
L'associazione "Save Salento" e l'assessore all'Ambiente Mangia preoccupati per il destino di migliaia di volatili migratori che incappano nelle pale dell'impiato eolico in funzione 24 ore al giorno
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CARPIGNANO SALENTINO – Pale eoliche per la produzione di energia pulita ma che mettono in serio pericolo gli stormi di migratori che in questo particolare periodo dell'anno giungono a migliaia sulle coste salentine. Rischiano anche sparvieri ed altri falchi mentre sfrecciano inconsapevoli tra le pale rotanti.
E allora, cosa fare per evitare stragi di volatili protette? La risposta, o meglio la proposta, giunge da "Save Salento", l'associazione ambientalista insieme al coordinamento Civico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del cittadino, che intanto chiede l'intervento del ministero dell'Ambiente per un "No wind turbine zone", "area interdetta all'erezione di turbine eoliche impattanti".
Ma la questione assume anche una spetto politico, dato che la denuncia giunge dall'asssessore alle Politiche energetiche del Comune di Carpignano Salentino, Leonardo Mangia, preoccupato per la notevole presenza di rapaci che volano, in questi giorni, nell'area dell'impianto di mega torri eoliche, esistente nel feudo del Comune, e pur con le pale in pericolosa rotazione.
Una preoccupazione fondata, anche alla luce del triste avvenimento, avvenuto alcuni mesi or sono, che ha visto una Poiana venire ferita a morte dalle mega pale d'acciaio delle torri eoliche proprio dell'impianto di Carpignano.
"Quella Poiana l'ho vista svolazzare giocosa tra le pale rotanti, incurante delle stesse, - racconta l'amministratore - finché non ne è stata colpita terribilmente, precipitando al suolo. Raccolta l'ho portata personalmente al centro recupero e cura per animali selvatici presso il Museo di Storia Naturale di Calimera. Era ancora viva – aggiunge Mangia - ma dopo una radiografia, la gravità ed estensione delle lesioni in tutto il corpo si è rivelata tale che i veterinari hanno ritenuto necessario sopprimere il povero animale, per evitare il protrarsi dell'agonia".
Va da sé che se le pale ruotano quasi 24 ore su 24, si comprende come il numero degli animali abbattuti da questo impianto, composto da sette torri eoliche alte tra 100 e 150 metri, rischiano non solo i rapaci ma tutte le altre specie di uccelli, fino ai chirotteri.
"L'impianto sorge proprio in vicinanza del Canale d'Otranto – tengono inoltre a precisare le associazioni ambientaliste - luogo di passo migratorio di rilevanza internazionale, e i cieli di Carpignano, anche nella stessa zona dove ruotano le mastodontiche pale, sono notoriamente interessati dalla presenza di molteplici specie di uccelli, che le torri rotanti paiono quasi tragicamente attrarre a loro, anziché tenere a debita distanza di sicurezza".
E così, le associazioni ambientaliste stanno scrivendo una lettera al ministero dell'Ambiente Prestigiacomo, Regione Puglia, Polizia provinciale, Noe e Corpo forestale dello Stato, perché "siano presi subito seri provvedimenti preventivi su questo impianto, al fine di sospenderne con urgenza l'attività per evitare altre perdite così gravi per il patrimonio avifaunistico internazionale".