Nuovi timori per la sicurezza per ricambi auto contraffatti. Dall'Australia un allarme destinato a diffondersi in tutto il mondo e soprattutto in Italia

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Esperti di sicurezza automobilistica in Australia hanno rinnovato gli avvertimenti circa i pericoli conseguenti all'utilizzo di pezzi di ricambio non originali o addirittura contraffatti, per la riparazione a seguito di incidente stradale, che potrebbero addirittura portare a rischiare la vita in caso di un nuovo sinistro.
Il problema è venuto a galla perchè mentre sono stati sviluppati sempre più complessi sistemi di sicurezza e sensori airbag per le automobili ed i telai utilizzano una più ampia gamma di acciai leggeri ma ad alta resistenza, in non rari casi i ricambi sostituiti non rispetterebbero quegli stessi standard dei sistemi originali.
La questione, secondo l'inchiesta australiana, ma con implicazioni globali, nascerebbe dal fatto che con l'incentivazione all'acquisto di polizze che obbligano a ricorrere a riparatori convenzionati, alcune compagnie di assicurazione avrebbero iniziato ad utilizzare un numero crescente di ricambi non originali - che non sono tipicamente realizzati con gli stessi materiali - per la riparazione dei veicoli sinistrati al fine di ridurre i costi dei danni da incidenti, mentre una minoranza di riparatori "canaglia" starebbero già montando componenti contraffatti.
Un esperto di riparazione in Australia che si è occupato di studiare gli effetti conseguenti all'utilizzo di ricambi fasulli, ha lanciato l'allarme per i rischi connessi ad infortuni o addirittura alla perdita della vita.
Ed ha avvertito che secondo le linee guida attuali le autorità non arriverebbero a capire l'effettiva causa delle morti o di gravi infortuni perché gli esperti di indagine degli incidenti, per routine non controllano se le auto sono state dotate, per esempio di airbag non originali o contraffatti.
Un video agghiacciante su internet dimostra che un centesimo di secondo può significare la differenza tra la vita e la morte quando si tratta di un airbag.
Secondo l'insider del settore con 30 anni di esperienza e che ha chiesto di rimanere anonimo nell'inchiesta australiana " potrebbero esserci già stati morti o feriti a causa della loro auto dotata di un airbag non genuino o contraffatto". Ed ha evidenziato che era "un falso argomento" il fatto che si dica che non ci sono stati incidenti segnalati, "perché non c'è modo di dimostrarlo".
L'insider ha detto che riparatori "canaglia" sono stati motivati ad adattarsi ad installare ricambi non originali o contraffatti, perché fanno più profitti facendo liquidare alle compagnie di assicurazione il costo dell'articolo originale.
L'amministratore delegato della Camera Federale of Automotive Industries australiana, Toby Weber, evidenzia che gli automobilisti devono essere meglio istruiti sulle differenze tra ricambi originali e non originali - e leggere attentamente le condizioni delle loro polizze assicurative.
Uno studio condotto da Ford nel 2011, ha rilevato che se gli airbag si attivano prematuramente a bassa velocità perchè non originali, raddoppiano il costo delle riparazioni.
Un'altra ricerca condotta da Honda nel 2012, ha scoperto che un ritardo di un centesimo di secondo nell'apertura di un airbag può causare conseguenze ancor più gravi di quelle che si verificherebbero in caso di tempestiva attivazione.
"La maggior parte dei consumatori presuppone che la vettura sarà riparato con gli stessi standard come lo era prima dell'incidente", ha detto Weber. "Ma questo non corrisponde necessariamente a verità."
I consumatori devono essere consapevoli del contenuto della loro polizza di assicurazione e devono "prestare particolare attenzione se comprende o non comprende l'utilizzo di parti di ricambio originali".
Il portavoce di Mercedes-Benz Australia, ha precisato: "Non si tratta di proteggere il proprio business, si tratta di salvare vite umane."
Ha detto che le compagnie di assicurazione che favoriscono ricambi non originali "devono assumersi le loro responsabilità pubbliche e lavare il sangue dalle loro mani."
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quello lanciato in Australia è un allarme destinato a diffondersi globalmente, perchè da anni, come associazione, avevamo già segnalato il fenomeno, la cui crescita poteva essere ulteriormente incentivata in Italia dai recenti provvedimenti pro assicurazioni di riforma del codice delle assicurazioni private, fortunatamente poi bocciati, che sotto la scusa di annunciati ribassi tariffari delle polizze assicurative, nel loro intento avrebbero previsto il ricorso indiscriminato e pressochè obbligatorio a riparatori con stretti legami di dipendenza con le compagnie assicurative ed il definitivo tramonto della figura dell'artigiano - carrozziere di fiducia che certamente non ha interesse a riparare l'auto con pezzi di ricambio del tipo denunciato nel presente comunicato.
Ci auguriamo, quindi, che anche per le ragioni evidenziate, i tentativi d'introdurre obblighi del genere nel Nostro Paese siano stoppati sul nascere per evitare che un fenomeno in crescita, quale quello odiernamente denunciato, conosca una definitiva e compiacente consacrazione governativa con norme di legge.
 

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