Nuovo dramma dei profughi: sulla coscienza dell'Europa e della comunità internazionale altri 700 morti
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Basta! Una tragedia immane che deve pesare sui governanti europei e di tutta la comunità internazionale in particolare dei paesi cosiddetti sviluppati. I settecento martiri di domenica, caduti nelle acque divenute assassine del Mediterraneo, sono l'infausto esito delle fallimentari politiche di cooperazione internazionale e di controllo dei flussi immigratori.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è ora che le istituzioni internazionali prendano atto che quella delle migrazioni dalla sponda sud del Mediterraneo, è una questione globale che non può essere affrontata solo dall'Italia o dagli altri paesi europei che ne sono marginalmente interessati, perchè una sola vita non cada più in quella che era da sempre il mare del dialogo e dell'incontro tra i popoli , il " Mar Mediterraneo."