OCEANI E SALUTE: "PENSAVAMO DI RIMANERE SANI IN UN MONDO MALATO"
Un interessante evento è stato organizzato per l’8 giugno dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per riflettere sull’attualità dei nostri oceani e sull’azione dell’uomo.
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I lavori sono intitolati “Oceani e Salute. Pensavamo di rimanere sani in un mondo malato” . I saluti saranno a cura dell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Pietro Sebastiani e della presidente di Marevivo Rosalba Giugni a cui seguiranno le relazioni e le analisi di Antonio TERLIZZI, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, L’evento sarà moderato dalla giornalista Paola Severini Melograni. Le riflessioni al centro del dibattito richiameranno la recente lettera di Papa Francesco al presidente della Colombia, che ha ospitato “virtualmente” la Giornata dell’Ambiente. “Non possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato. Le ferite causate alla nostra madre terra sono ferite che sanguinano anche in noi”, aveva denunciato il Papa. La cura degli ecosistemi aveva avvertito il Papa, “ha bisogno di una visione del futuro. Il nostro atteggiamento verso il presente del pianeta dovrebbe impegnarci e renderci testimoni della gravità della situazione. Non possiamo tacere davanti al clamore quando verifichiamo i costi molto elevati della distruzione e dello sfruttamento dell’ecosistema”.Il monito di Francesco fu molto chiaro: “Non è tempo di continuare a guardare dall’altra parte indifferenti ai segni di un pianeta che viene saccheggiato e violato, per l’avidità di profitto e in nome, molte volte, del progresso. È dentro di noi la possibilità di invertire la marcia e scommettere su un mondo migliore e più sano, per lasciarlo in eredità alle generazioni future. Tutto dipende da noi se lo vogliamo davvero”.Essenziale è continuare la ricerca di azioni concrete per sviluppare meccanismi efficaci di tutela e protezione delle aree marine e costiere più sensibili, oltre alla necessità di far crescere una nuova cultura marittima. Agire con urgenza per alleviare le minacce generate dall’uomo alla vita in acque profonde, tra cui l’estrazione dai fondali marini e la pesca in acque profonde non è più rinviabile e risulta essenziale ripensare completamente il settore. Altro fenomeno importante è quello del tasso di salinità degli oceani che ha subito un netto cambiamento, con un aumento ulteriore là dove è più elevato e un abbassamento accentuato nelle aree dove era già scarso. I modelli computerizzati utilizzati dai ricercatori hanno accertato che vi è un diretto rapporto tra salinità degli oceani che contengono il 97 per cento dell’acqua terrestre e l’impatto umano, poiché ricevono l’80 per cento delle precipitazioni sulla terra ed assorbono il 90 per cento dell’energia prodotta dal riscaldamento globale.Sostanzialmente, considerando che i cambiamenti di salinità delle acque incidono anche sulla direzione delle correnti marine, c’è il rischio reale che le regioni aride divengano sempre più asciutte e quelle umide vedano aumentare la quantità delle precipitazioni. Tutelare gli oceani non è più rinviabile e intervenire in alcuni aspetti critici potrebbe fruttare nuove opportunità, creare milioni di posti di lavoro, mitigare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità. Tra le aree di intervento possiamo citare la riforma della pesca, la produzione di più molluschi, l’investimento in energie rinnovabili oceaniche, la protezione efficace dell’oceano entro il 2030, il ripristino delle zone umide e la creazione di nuovi progetti legati alla blue economy.
Curriculum breve
Antonio Terlizzi, nato a Napoli il 31/03/1968. Laureato con lode in Scienze Biologiche con tesi sperimentale in Biologia Marina presso l'Università di Napoli 'Federico II'. Dottore di Ricerca in Ecologia Fondamentale. Professore Ordinario (SSD BIO/05). Responsabile del Laboratorio di Zoologia e Biologia Dipartimento di Scienze della Vita (DSV) dell'Università degli Studi di Trieste. Ricercatore associato presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, vicepresidente della Lega Italiana sezione Frigole, in Provincia di Lecce. Ha svolto precedentemente la sua attività di ricerca presso l'Istituto per la Corrosione Marina dei Metalli del CNR di Genova (come borsista) e l'Università del Salento di Lecce (come assegnista, ricercatore dal 2001 e Professore Associato dal 2010). La sua attività di ricerca si focalizza sui sistemi bentonici di substrato duro (naturali ed artificiali) e su quelli a fanerogame marine. In particolare, si occupa delle modalità di distribuzione spazio-temporale di popolamenti bentonici associati a tali sistemi anche in relazione ad impatti antropici, interventi di mitigazione, istituzione di Aree Marine Protette.È delegato del Direttore del DSV per la Ricerca Ambientale e Vice coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Ambiente e Vita” dell’Università di Trieste.Divemaster, Agonista FIPSAS, Istruttore FIPSAS Pesca in Apnea, in possesso di certificazione Europea di Sommozzatore Scientifico Avanzato (Advanced European Scientific Diver - AESD), ha al suo attivo oltre 500 immersioni subacquee per campionamenti a scopi scientifici e ha partecipato a numerose campagne di campionamento in Mediterraneo, Cile, Nuova Zelanda, Singapore, California.Ha partecipato e/o coordinato numerosi programmi di ricerca in collaborazione con Enti ed Istituti di ricerca nazionali ed esteri. Collabora, in qualità di revisore, con 30 riviste internazionali con fattore di impatto ed è Associate Editor dell'European Zoological Journal (già Italian Journal of Zoology). Svolge regolarmente attività di revisione di progetti di rilevanza nazionale (es. PRIN, FIRB) ed internazionale (es. CNRS, Francia; FCT, Portogallo; UEFISCDI, Romania; A*STAR, Singapore).È stato Membro eletto della Commissione Didattica e della Commissione Fauna dell’UZI, Unione Zoologi Italiani e del Comitato Benthos nella SIBM (Società Italiana di Biologia Marina). È Membro del Direttivo della SIBM (Società Italiana di Biologia Marina) e dell’AIOSS (Associazione Italiana Operatori Scientifico Subacquei).È Rappresentante italiano, per conto del CoNISMa, dell'EMBRC (European Marine Biological Resource Centre (http://www.embrc.eu) e, dal 2005, è membro della Commissione Scientifica della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (FIPSAS) in qualità di Biologo marino.Nel 2015 è stato selezionato dall'ANVUR come membro del Gruppo di Esperti Valutazione (GEV 5 - Biologia) per la VQR 2011-2014.