OGM: dopo l’Italia anche la Francia ha vietato la coltivazione del MON 810, il mais geneticamente modificato della Monsanto. "Gravi rischi per l'ambiente".

Per lo "Sportello dei Diritti" un’importante risultato degli ambientalisti contro la diffusione di OGM

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Anche la Francia, dopo l'Italia, si adegua e bandisce almeno per il momento gli OGM dal suo territorio.
Il ministero dell'Agricoltura francese, infatti, ha vietato in data odierna sabato 15 marzo con un'ordinanza pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, il marketing, l'uso e la coltivazione di mais geneticamente modificato MON 810, prodotto dalla società americana Monsanto.
"La commercializzazione, l'utilizzo e la coltivazione di varietà di sementi di mais da granturco geneticamente modificato MON 810 (...) sono vietati nel paese fino all'adozione (...) di una "decisione definitiva e le misure comunitarie specificate nell'ordine. Un disegno di legge che vieta la coltivazione del mais geneticamente modificato in Francia dovrebbe essere discusso nel corso della riunione il 10 aprile. Ma il Ministero dell'Agricoltura ha ritenuto che ci fosse una situazione di emergenza ", data la vicinanza dell'inizio della stagione della semina" per stabilire un divieto da allora.
L'ordinanza evidenzia che "il principio di precauzione giustifica l'adozione di misure restrittive." "In considerazione dei dati scientifici affidabili e i più recenti risultati della ricerca internazionale, la coltivazione di varietà di sementi di mais MON 810, senza adeguate misure di gestione presentano seri rischi per l'ambiente e il pericolo della diffusione di parassiti che diventano resistenti ", dice il testo.
Il Consiglio di Stato francese, aveva annullato la scorsa estate un divieto risalente al 2011 MON 810 e la cui nuova autorizzazione è in corso di esame da parte dell'Unione Europea. Gli Stati membri dell'UE hanno infatti la possibilità di vietare sul loro territorio gli OGM autorizzati dall'Unione europea.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", il provvedimento costituisce un ulteriore importante segnale per la tutela dell'ambiente e della salute, ma anche un significativo risultato per gli ambientalisti europei che da anni si battono contro la diffusione spregiudicata di OGM dopo che in Italia già nel luglio 2013 è intervenuto un decreto ministeriale che ha vietato in Italia la semina di mais Ogm.
Proprio in questi giorni, peraltro, è da sottolineare come la Task Force per un'Italia libera da Ogm, formata dalle principali associazioni ambientaliste nazionali, ha presentato al Tar del Lazio un atto di intervento a sostegno del Governo e dei ministri competenti contro il ricorso di un agricoltore friulano favorevole alla semina di Ogm.

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