Ossido di etilene, l’allarme dalla Francia. Questa volta il richiamo ufficiale c’è stato per l’integratore Novophane di ACM Laboratoires.
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E’ trascorso un anno dall’inizio dello scandalo del sesamo contaminato dall’ossido di etilene in tutta Europa, e la storia non sembra essersi ancora chiusa del tutto. Anzi, dalla Francia arriva un allerta che riguarda la presenza del gas fumigante anche in altri cibi che con il sesamo non hanno nulla a che vedere: curcuma, scalogno, e altri. Eppure, negli ultimi anni sono state emesse diverse allerte dalle autorità europee. A questo giro il richiamo riguarda il Novophane di ACM Laboratoires, un integratore alimentare, usato nella cura di unghie e capelli. L’integratore richiamato in via ufficiale è stato prodotto dall’azienda Laboratoire ACM, 7-9 Place des Ternes di Parigi, in Francia. I lotti interessati hanno il numero di produzione GTIN 3760095250168 lotto P21B02 con data scadenza 02/01/2024, GTIN 3760095250168 lotto P21C03 con data di scadenza 01/03/2024, GTIN 3760095250168 lotto P21C04 con data di scadenza 01/03/2024 e GTIN 3760095250168 lotto P21E05 con data di scadenza 05/01/2024 tutti venduti in scatola con blister da 60 capsule e scatola con blister da 180 capsule. Coinvolti grossisti e farmacie di tutta la Francia. Il richiamo è solo in via precauzionale. Tuttavia, si raccomanda di non assumere il prodotto segnalato e restituirlo al negozio dove è stato acquistato. Gli altri lotti di Novophane restano comunque in commercio e possono essere consumati tranquillamente. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo francese (https://rappel.conso.gouv.fr/fiche-rappel/3526/Interne), invita i cittadini italiani che si recano per motivi turistici o che vivono in Francia a prestare la massima attenzione astenendosi dall’acquisto del prodotto interessato. Al momento non si hanno notizie su lotti spediti verso il nostro Paese, in quanto le Autorità francesi non hanno indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari del lotto contaminato, anche se il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati.