Panama: Ministero della Salute ordina il ritiro dal mercato dei medicinali contenenti Nimesulide. In Italia il più noto in commercio è l’Aulin
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Il Ministero della Salute (MOH) di Panama ha ordinato il ritiro dal mercato panamense dei medicinali contenenti il principio attivo nimesulide, un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) dotato di proprietà analgesiche e antipiretiche. Secondo quanto ha riferito il Ministero della Salute panamense si è riscontrato che questo ingrediente attivo può causare danni epatici ai pazienti che lo consumano. Mentre all’estero i farmaci a base di nimesulide sono sati ritirati dal commercio, in Italia sono ancora prescrivibili e vendibili. In seguito a numerosi approfondimenti, l’Agenzia europea del farmaco ha sentenziato che questa sostanza presenta più aspetti positivi che negativi anche se deve essere impiegata con cautela. I farmaci a base di nimesulide, come il noto Aulin, sono fra i più conosciuti e vengono impiegati anche per trattare la cefalea e l’influenza ma, non sono privi di effetti collaterali. Eppure in alcuni stati, come per esempio gli Usa, il nimesulide, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è commercializzato, mentre in molti Paesi europei è stato vietato. I primi Paesi a ritirare dal mercato i medicinali contenenti nimesulide, disponibili anche i generici-equivalenti,erano stati, nel 2002, Spagna e Finlandia, seguite nel 2007 dall’Irlanda. La decisione era stata presa dopo diverse segnalazioni di casi di tossicità al fegato. In altri Paesi, come ad esempio il Regno unito, questi medicinali non sono mai stati commercializzati. In Italia invece, è ancora largamente utilizzato e prescritto perché l’Agenzia europea del farmaco ha ritenuto che non sia necessario bandirlo. Dopo alcune ricerche si è arrivati alla conclusione che questa molecola, nonostante le controindicazioni che presenti, apporti numerosi benefici. Il nimesulide però incide negativamente sul fegato ma anche sull’apparato gastrointestinale. La sua somministrazione non è consentita a chi soffre di patologie epatiche e non può mai essere prolungata nel tempo. Gli esami condotti nel 2010 dall’Agenzia europea del farmaco hanno concluso che i farmaci a base di questa molecola debbano essere impiegati come scelta secondaria e soltanto per brevi trattamenti.