Pericolosi per la salute molti inchiostri e colori per tatuaggi e trucchi
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Da tempo lo “Sportello dei Diritti” ha messo in guardia i cittadini sui pericoli connessi alla pratica, diffusissima tra giovani e meno giovani dei tatuaggi.Ulteriori conferme arrivano da un
recentissimo studio svizzero, che ha stabilito come molti inchiostri per tatuaggi e colori per il trucco permanente comunemente utilizzati, anche tra quelli di ultima generazione, sono pericolosi per la salute. Sono due le diverse équipe mediche che hanno effettuato analisi di laboratorio su 60 campioni tra inchiostri per tattoo e colori per trucchi indelebili, appena l&\#39;anno passato, e che hanno sollevato dubbi per i due terzi di essi, arrivando a proibirne oltre la metà. In particolare, su 26 inchiostri, analizzati ben 22 hanno fatto sollevare obiezioni ossia ben l&\#39;85 %. A seguito di questi test l&\#39;81 % di questi inchiostri sono stati vietati.Dev&\#39;essere precisato, per non destare alcun inutile allarme che le percentuali così elevate sono state determinate dalla circostanza che i test hanno riguardato i prodotti che avevano già una dubbia reputazione o che non erano ancora stati sottoposti ad analisi. Per ciò che riguarda i diversi 34 colori per il trucco permanente per cui sono state effettuate analisi, la metà sono stati giudicati problematici e un terzo è stato vietato. In questo caso, si tratta soprattutto di prodotti per le labbra e le sopracciglia. Le indagini scientifiche effettuate unicamente per i prodotti di nuova generazione o per quelli già da tempo in commercio ma non sottoposti a test in precedenza, secondo un laboratorio di Basilea hanno dimostrato addirittura che i produttori dei coloranti in questione non si preoccupano per nulla del rispetto delle esigenze legali.
Due inchiostri esaminati, infatti, contenevano idrocarburi aromatici policiclici (noti anche con gli acronimi IPA o HAP), che sono cancerogeni. Proibiti in Svizzera, si trovano principalmente nell&\#39;inchiostro nero. Il caso limite é quello di un inchiostro giapponese che ne conteneva 100 volte di più del limite autorizzato in Europa. Ancora una volta, spiega Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ci troviamo di fronte a prove pressoché inconfutabili che troppo spesso le mode ci fanno dimenticare la necessità di stare attenti alla nostra salute prima di tutto. La pratica dei tatuaggi é una scelta individuale che comporta rischi soventemente sottovalutati. È chiaro che chi è determinato a farlo deve prestare la massima attenzione in primo luogo al centro dove dovrà essere effettuato, verificando la sussistenza di tutte le autorizzazioni, con particolare riferimento a quelle sanitarie, e che utilizzi prodotti clinicamente testati e strumentazioni assolutamente sterili.