Più lunga la luce verde per far attraversare anziani e disabili. A Singapore c'è la carta verde, una geniale trovata per rendere la vita di alcune categorie di pedoni un pò più semplice. Da replicare anche in Italia
Dettagli della notizia
E' un problema quotidiano serio che prima di ora non era stato risolto. La luce verde sugli attraversamenti pedonali è quasi sempre troppo breve per determinate categorie di pedoni tanto da far perdere la voglia ad alcuni di spostarsi a piedi nei centri urbani o addirittura fa rischiare la loro vita. Quante volte abbiamo sentito suonare il clacson di qualche automobilista esagitato che senza alcuna remora rimproverava un anziano o un disabile che non era riuscito a sgombrare l'incrocio semaforizzato in tempo prima che scattasse la luce verde per i veicoli?
Nello Stato - Isola di Singapore è arrivata una soluzione semplice ma geniale alla questione: per chi è disabile o ha più di 60 anni, può prolungare la fase di verde per i pedoni fino a 13 secondi.
Ciò richiede una carta speciale, fornita ad anziani e disabili che costituisce un semplice dispositivo che può essere azionato agli incroci semaforizzati con attraversamenti pedonali.
Se la scheda viene riconosciuta come valida, viene emesso un segnale acustico e si accende una spia di avvertimento di color rosso: il semaforo prende in considerazione la richiesta. Salta la prossima fase di verde, bianco per il pedone che ha questa volta il tempo per attraversare la strada. A seconda della lunghezza del passaggio pedonale si hanno tra 3 e 13 secondi di più del solito.
Il sistema si chiama "Green Man +" ovvero "Green Man Plus" ed è commissionato dalla Transport Authority (LTA) di Singapore. Dal 2011, circa 260 luci pedonali sono già state convertite. Originariamente ne erano stati previsti 500. Nel 2015 verranno piazzati altri 239 "Green Man +".
Tali semplici soluzioni nel trasporto stradale possono essere di grande impatto per la sicurezza e per la mobilità, come dimostra uno studio inglese.
Sembra l'uovo di Colombo ma è un'importante e significativa soluzione che può rappresentare un segno di grande civiltà, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene utile che lo stesso sistema possa essere esteso anche sulle nostre strade cittadine.