RASFF, allerta per un lotto di formaggio di malga prodotto in Italia contaminato da Escherichia coli ritirato dal mercato
Dettagli della notizia
Non si può star tranquilli nemmeno mangiando un pezzo di formaggio: tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, l’Italia segnala un lotto di formaggio di malga prodotto in Italia contaminato da Escherichia coli. L'allarme riguarda per adesso l’Italia. Il ceppo di E.coli in questione è lo STEC appartenente al sierogruppo 026 in grado di causare gravi patologie. La produzione di STEC O26 si associa spesso (nel 10% dei ragazzi con diarrea da EHEC) alla sindrome emolitico-uremica (HUS in inglese o SEU in italiano), caratterizzata da:Insufficienza renale acuta,Trombocitopenia, Anemia emolitica e Microangiopatia. Infatti STEC O26 è in grado di legarsi con maggior affinità al Gb3 espresso dalle cellule renali, provocandone la distruzione. A diramare l'allerta in tutta Europa il 27 luglio 2023 è il Rasff, il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi, che ha pubblicato un documento di rischio "grave" (Notification details - 2023.5103) nel quale segnala la presenza del batterio che rischia di essere dannoso per la salute, in particolare per l'apparato digerente. Le autorità sanitarie hanno ordinato ai grossisti che riforniscono ristoranti e catene di supermercati italiani di formaggi di alpeggio (o di malga) di interrompere la commercializzazione del prodotto. L’allerta si è focalizzata su questo prodotto caseario dopo che una bimba trentina di 4 anni è stata colpita da sindrome emolitico-uremica e ricoverata intubata in gravissime condizioni nel reparto di terapia intensiva infantile dell'ospedale di Padova. Si tratta di una patologia che avrebbe contratto mangiando del formaggio contaminato da Escherichia coli prodotto in una malga di Coredo, in Trentino. Dopo gli accertamenti dei carabinieri del Nas che hanno sequestrato la partita di formaggi ed acquisito documenti sulle modalità e ingredienti di produzione, la sindaca di Predaia ha diffuso un'ordinanza per dichiarare non potabili le fonti presenti nei boschi attorno alla malga al centro dell'inchiesta aperta dalla procura. Le analisi su formaggio e acqua sono affidate all'Istituto zooprofilattico delle Venezie. Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa del Ministero della Salute “In seguito ad un caso di sindrome emolitica uremica (SEU) verificatosi in una bambina residente in Trentino , le Autorità sanitarie locali hanno tempestivamente attivato le procedure di controllo per verificare la causa dell'infezione. E' verosimile che all'origine dell'infezione via sia una correlazione con il consumo di alimenti, in particolare formaggi prodotti in una malga situata sul territorio dell'ex Comune di Coredo. A tutela della salute pubblica si ritiene opportuno che coloro che hanno acquistato , prima del 14 luglio, prodotti caseari riconducibili alla malga ubicata nel territorio dell'ex Comune di Coredo di non consumare tali alimenti. Consulta il comunicato stampa azienda provinciale per i servizi sanitari (Provincia autonoma di Trento)” Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda ai consumatori, intanto, di rispettare le basilari norme igieniche, anche perchè sino ad oggi il Ministero della Salute italiano non ha pubblicato sul suo nuovo portale dedicato alle allerte alimentari, qual è la marca ed il lotto del prodotto in questione.