Rivoluzione nelle banche: tagli di costi e di personale. Grande preoccupazione per un settore che pareva "intoccabile".

Le banche continuano a tagliare posti di lavoro causa la fuga dei clienti facoltosi, la pressione normativa e la crisi globale

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La pressione normativa e la generale insicurezza economica e la perdita di clienti facoltosi, pesano sulla piazza finanziaria italiana, con conseguenze anche sull&\#39;occupazione. Di fatto le banche continuano a tagliare posti di lavoro. Le cifre mostrano un continuo aumento dei senza lavoro dal 2011. E le prospettive per i prossimi mesi parlano di ulteriori sviluppi negativi nel prossimo futuro.
I tempi dei margini elevati sono definitivamente finiti e contemporaneamente sta avvenendo un&\#39;emorragia di soldi verso i paradisi fiscali.
La diminuzione del volume di patrimoni amministrati sta portando le banche a strutturarsi diversamente, con ripercussioni per il personale.
Per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” nell’esprime piena solidarietà ai lavoratori del settore, meglio sarebbe intervenire con i risparmi nella politica salariale, tagliando gli stipendi spropositati dei manager. Comunque per il futuro la disoccupazione nel ramo dovrebbe presto scendere, quando la congiuntura, dentro e fuori i confini nazionali, tornerà a tirare.
 

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