Sativex, un farmaco derivato dalla cannabis, autorizzato in Francia per dare un po’ di sollievo agli ammalati di sclerosi multipla.

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Svolta anche in Francia sulla questione della cannabis a fini terapeutici.
Arriva anche nel Paese d'Oltralpe l'autorizzazione di un farmaco, il Sativex, derivato dalla cannabis per alleviare i pazienti con sclerosi multipla.
Lo ha comunicato, ieri giovedì 9 gennaio il Ministero della Sanità.
L'autorizzazione per l'immissione sul mercato "è un prerequisito per la fase di commercializzazione del prodotto, che si svolgerà su iniziativa del laboratorio", ha detto il ministero.
Lo spray orale dei laboratori britannici "GW Pharmaceuticals" dovrebbe essere commercializzato in Francia dal laboratorio Almirall. Usato "in alcuni pazienti con sclerosi multipla".
Nel mese di ottobre, Almirall aveva detto che sperava di commercializzare lo spray, già disponibile in molti paesi europei tra cui la Germania e il Regno Unito, "al meglio nel 2015." Sativex verrà utilizzato "in alcuni pazienti con sclerosi multipla per alleviare contratture gravi resistenti ad altri trattamenti", il Ministero della Salute. Il trattamento deve essere iniziato da un neurologo e un terapeuta in ospedale.
In Francia, da diversi anni, un derivato cannabinoide ottenuti per sintesi, dronabinol, può essere prescritto per il dolore cronico nel contesto di una autorizzazione temporanea per l'utilizzo (ATU), una procedura speciale riservata alle condizioni per le quali non vi è alcun trattamento adeguato. Solo un centinaio di pazienti ne hanno beneficiato.
Marisol Touraine, Ministro della Salute, ha aperto la possibilità, con un decreto del 5 giugno, che i farmaci derivati da cannabis siano oggetto di una domanda di autorizzazione in Francia.
Una buona notizia per gli ammalati francesi in linea con quanto sta accadendo nei cosiddetti "paesi civilizzati", rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che lamenta il grave ritardo nel Nostro Paese specie se si guarda al contesto europeo nel quale lungi dall'applicarsi il principio della libera circolazione di beni e servizi anche per i farmaci, l'Italia rimane sconsolatamente vincolata da lacci e lacciuoli che vanno a ricadere sugli ammalati.
Ritardo che speriamo sia recuperato quanto prima se la volontà politica di lenire le sofferenze quotidiane di migliaia di ammalati supererà credenze e resistenze bigotte e senza più alcun senso.

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