Scandalo delle pizze Buitoni contaminate da Escherichia Coli: una donna denuncia Buitoni dopo essere stata ricoverata per 6 giorni
Anche nella "Bella Napoli" l'Escherichia Coli (e non solo). Una nuova denuncia è stata presentata a Perpignan contro Buitoni da una donna che era malata dopo aver consumato una pizza di un modello diverso da quella già oggetto di indagine
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In Francia lo scandalo delle pizze non accenna a fermarsi. Nuovo mal di stomaco, nuova denuncia. Buitoni e Nestlé sono finite ancora nel mirino della Giustizia, con una donna che dopo aver consumato una pizza della gamma "Bella Napoli" è finita in ospedale. Lì i medici hanno riscontrato la presenza non di uno, ma bensì di due batteri: la Shigella e l'Escherichia Coli. Forti dolori, nausea, vomito. Dopo i numerosi casi recensiti in Francia e alcuni decessi tra i bambini, ad avere una brutta esperienza dopo qualche fetta di pizza è stata una donna di 34 anni. Il 27 marzo ha consumato una "Bella Napoli" prodotta da Buitoni, che fa parte del gruppo Nestlé, e due giorni dopo ha iniziato ad accusare sintomi quali febbre e crampi nel basso ventre. Portata in ospedale, è stato necessario somministrarle della morfina. È stato appurato che all'origine del dolore, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, c'erano i batteri Shigella ed Escherichia Coli e, visto che a fine marzo i casi di infezione legati alle pizze Fraîch'Up della marca Buitoni stavano esplodendo, i medici non hanno tardato a fare due più due. Il caso è stato segnalato all'agenzia regionale della Salute e ai grandi magazzini, ma dopo un mese e più il prodotto "Bella Napoli" si trova ancora nei reparti dei supermercati. Quindi la 34enne insieme al marito ha denunciato alle autorità Buitoni e Nestlé. Questa denuncia arriva poche settimane dopo l'apertura di un'indagine il 22 marzo da parte della Procura di Parigi per "inganno su un prodotto, esposizione o vendita di prodotti alimentari corrotti o falsificati e nocivi per la salute, immissione in commercio di un prodotto nocivo per la salute".