Scandalo “estimi catastali” a Lecce. Clamoroso: vittoria definitiva dei contribuenti
L’Agenzia del Territorio rinuncia ad appelli e ricorsi in cassazione. Rigettato dalla Cassazione anche il ricorso del Fisco contro la prima delle cause collettive
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Lo scandalo degli “estimi catastali” giunge finalmente al capolinea con una netta e quasi certamente definitiva vittoria dei contribuenti che avevano deciso di proporre ricorso. Proprio nella giornata odierna, l’avvocato tributarista Maurizio Villani, in esclusiva per lo “Sportello dei Diritti” ha reso noto che l’Agenzia del Territorio ha comunicato di voler rinunciare ai giudizi in corso. Con la conseguenza per tutti i cittadini che avevano proposto opposizione che gli appelli ed i ricorsi in Cassazione, nell’intenzione dell’Agenzia in questione, tuttora pendenti, verranno abbandonati. La notizia giunge proprio immediatamente dopo che il primo dei ricorsi in Cassazione avverso la sentenza di cui al primo ricorso “collettivo” tributario instaurato a Lecce proposto da numerosi contribuenti leccesi che si erano rivolti allo “Sportello dei Diritti” - e cui avevano resistito con apposito controricorso gli stessi cittadini assistiti dall’avvocato Maurizio Villani - è stato rigettato dalla Sesta Sezione Civile della Suprema Corte con ordinanza 26542/2018 depositata il 19 ottobre scorso, rappresentando, con pressochè assoluta certezza la pietra tombale su una vicenda che Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” non ha mai esitato a definire come uno scandalo. Insomma, con questa notizia viene sancita l’illegittimità dell’operato dell’Agenzia del Territorio, ma anche dell’amministrazione comunale precedente che diede stimolo ad una procedura di riclassamento generalizzato degli estimi catastali che si dimostrò del tutto al di fuori dello schema legislativo, ma anche foriera di gravi danni in capo all’erario per le spese di lite cui è stata condannata la pubblica amministrazione in una miriade di processi che l’hanno vista già ripetutamente soccombente nei tre gradi di giustizia tributaria. A questo punto, è lecito auspicare che sia anche la Corte dei Conti a tirare le somme e che l’attuale governo intervenga per tutti quei contribuenti che non hanno presentato ricorso a fronte delle migliaia che lo hanno fatto ed oggi potranno tirare più di un sospiro di sollievo.