Scimmie assassine: vicino alla città di Agra una scimmia uccide una donna di 58 anni
L'ultima tragedia, avvenuta mercoledì, è accaduta solo cinque giorni dopo che un bimbo di 12 giorni, chiamato Arush, è stato rapito dalle braccia di sua madre mentre lo allattava. Sembra surreale, invece gli attacchi verso l’uomo sono frequenti
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Agra, nello stato dell'Uttar Pradesh in India. Vive qui Bhoomi Devi, 58 anni. Mercoledì 15 novembre è da sola davanti casa. La scimmia si presenta all’improvviso. Il quotidiano che riporta la notizia, non spiega quale sia la specie. D’altra parte, in zona, è pieno così. E di ogni tipo. Racconterà un testimone: «La scimmia è apparsa dal nulla. Ha attaccato la donna. Le ha preso il collo procurandole gravi ferite. È morta dissanguata ancor prima che potesse essere soccorsa. Purtroppo non è riuscita a scappare». Quest'ultima tragedia, è avvenuta solo cinque giorni dopo che un bambino di 12 giorni, chiamato Arush, è stato rapito, sempre ad Agra, dalle braccia di sua madre mentre lo allattava. La scimmia ha mollato la presa sul terrazzo di un'abitazione, dove il piccolo è stato recuperato. Per lui non c'era niente da fare: le ferite al volto, provocate in particolare da morsi, erano troppo gravi, ha spiegato la polizia di Agra. Abituati al mito di Tarzan e Cita, all’empatia che pare naturale tra l’uomo e le scimmie, la storia pare surreale. Invece no. Ora a Agra c’è chi urla e chiede di abbatterle, ma non è semplice. In India c’è chi le considera l’incarnazione del dio indù Hanuman. Sicchè si moltiplicano, girano spesso indisturbate, perché la gente, seguendo la tradizione induista lascia loro fuori casa o perfino vicino ai tempi, cibo in abbondanza. Non sempre. Il martedì e il sabato. Salvo poi lamentarsi perché rubano. O aggrediscono qualcuno. Mirano al volto. Mordono. Il caso di Bhoomi Devi è finito in tragedia, ma assalti in casa sono consueti: nel 2007 il vicesindaco di New Delhi precipitò dal terrazzo e morì dopo un’aggressione nel suo appartamento. C’è chi si organizza e, per difendersi, mette tra le mura una scimmia più grossa che, con l’urina, protegge i confini e fa sapere alle altre che il territorio è delimitato. Ne hanno catturate migliaia, ma non è servito: ora riescono pure a evitare le trappole. D’altronde scimmie nervose ci sono ovunque. In Cina, al Guiyang Qianling Wildlife Park una madre rimase scioccata quando una scimmia le strappò di mano il figlio di otto mesi e gli staccò un testicolo per poi mangiarlo. Il piccolo si salvò, ma per un caso. Altrove, nel Connecticut, qualcuno tiene in casa ancora uno scimpanzè, come accadeva fino a circa trent’anni fa in Italia. Sandra Harold ne aveva uno di 14 anni, Travis. Addomesticato come pochi: si veste, segue il baseball in tv, apre la porta con le chiavi, dorme con la padrona. Una mattina esce di casa e non vuol saperne di rientrare. Sandra chiama l’amica, Charla Nash: «Mi dai una mano a recuperarlo?» E Charla si precipita. Ma quando Travis la vede le salta addosso e le strappa occhi, naso, bocca e mani, prima di essere ammazzato dalla polizia. Charla oggi è cieca. Ha subito trenta interventi chirurgici per la ricostruzione del volto. Le mani non sono riuscite a riattaccargliele. Ha chiesto 150 milioni di dollari di risarcimento allo Stato. A lei, certamente, la storia della scimmia assassina di New Delhi non ha destato sorprese. Anche se le aggressioni a persone provocate da scimmie sono piuttosto frequenti in India: le autorità di Delhi hanno stimato che nel solo 2016 ci sono stati 268 casi. La deforestazione selvaggia negli anni ha modificato l'equilibrio biologico delle scimmie e non solo e ne ha alterato il comportamento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In questa parte del globo le scimmie, infatti, attaccano spesso l’uomo, specialmente in faccia, e le infezioni provocate dai morsi, sono molto comuni, come è comune che le scimmie entrino nelle case e attacchino gli abitanti che le sorprendono. Difficilmente i morsi sono letali, ma le aggressioni possono essere molto pericolose come nel caso non isolato di questa tragedia.